Il Comune di Catania ha indetto una manifestazione d'interesse per l'organizzazione dell'evento che risente delle misure restrittive legate alla pandemia. Si parte il 24 ottobre. Il concessionario dovrà occuparsi anche dei servizi igienici e dell'area giochi
Fiera dei morti, 25% in meno di stalli a causa del Covid Vietato cucinare sul posto, sì a piatti e posate in plastica
Fiera dei morti in versione ridotta quest’anno a Catania. A causa dell’epidemia Covid-19 gli stand saranno ridotti del 25 per cento, così da garantire più facilmente il rispetto delle prescrizioni in tema di distanziamento sociale. L’evento, come l’anno passato, si svolgerà all’interno dell’ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena a partire dal 24 ottobre, mentre la chiusura è prevista il 2 novembre, ovvero la data che tradizionalmente coincide con la festività dedicata ai defunti. In progetto 110 stalli per l’area non alimentare, 30 per la somministrazione di cibi e bevande e dieci per l’esposizione e la vendita di prodotti artigianali. Altri tre stand, infine, saranno riservati all’amministrazione comunale e all’unità di pronto soccorso. Gli orari d’apertura saranno dalle 9 alle 24 nei giorni prefestivi e festivi, mentre nei feriali la chiusura sarà anticipata alle 22.30.
Il Comune ha indetto una manifestazione di interesse per quanti siano interessati a ottenere in concessione l’ex mercato ortofrutticolo per l’organizzazione della fiera. L’avviso è rivolto ai professionisti del settore e copre il periodo che va dal 22 ottobre al 5 novembre, comprendendo anche le fasi di allestimento e smontaggio delle strutture. A carico dell’organizzatore sarà anche l’allestimento di un’area giochi per bambini riservata esclusivamente ai visitatori della festa e della dimensioni massima di 1600 metri quadrati. Quest’ultima potrà essere affidata a terzi. Tra i compiti del concessionario ci sarà anche la pulizia – almeno tre volte al giorno – dei servizi igienici e dell’infermeria. Per quanto riguarda l’area food, sarà obbligatorio usare piatti e posate monouso, senza alcuna restrizione in merito all’utilizzo di prodotti in plastica. Sarà vietato, invece, allestire servizi di cucina: tutti i prodotti alimentari dovranno essere prodotti da laboratori esterni e, tutt’al più, riscaldati in forni a microonde prima di essere serviti ai clienti.
Coloro che risponderanno alla manifestazione di interesse – tempo ultimo il 5 ottobre – saranno successivamente chiamati a fare un’offerta economica. Si partirà da una base d’asta di 16.880,40 euro con rialzi di duecento euro. Ad aggiudicarsi l’organizzazione sarà chi offrirà di più. Per quanto riguarda, invece, il canone complessivo da corrispondere all’amministrazione comunale bisognerà tenere conto anche delle eventuali penali: per ogni anticipo o ritardo nelle consegne si pagherà un sedicesimo della base d’asta. Ulteriori penali sono previste anche per eventuali giorni di chiusura o di mancato rispetto degli orari (300 euro al giorno) o di inadeguata pulizia dei servizi igienici (150 euro). Nel caso in cui il concessionario accumulasse cinque sanzioni, il Comune potrà rescindere il contratto.