Dopo settimane tribolate, da piazza Verga è arrivato il via libera allo strumento che avvierà la procedura competitiva tra i potenziali acquirenti della società sportiva. Occhi puntati sulla spa rappresentata da Pagliara e Pellegrino in attesa dell'invio della proposta definitiva
Calcio Catania, pubblicato il bando per la vendita Le buste con le offerte saranno aperte il 23 luglio
Il momento tanto atteso è arrivato. Il tribunale ha pubblicato il bando per la vendita del Calcio Catania: prezzo base 1.329.000 euro. Se non la soluzione per superare il periodo critico in casa rossazzurra, di certo lo strumento necessario per dare un futuro al club, salvando la matricola. Pochi giorni fa la società è stata convocata in camera di consiglio per sciogliere l’ultimo nodo – legato al versamento degli stipendi dei calciatori – nell’accordo con Sigi, la spa la cui offerta farà da base alla procedura competitiva per l’acquisto. Scoglio da superare per andare avanti nell’iter che dovrebbe portare, così almeno sperano tutti i tifosi, al passaggio di mano da Finaria ai nuovi proprietari del Catania.
Il bando darà la possibilità a tutti i potenziali pretendenti di fare un’offerta per acquisire la società. Da mesi, però, l’unico soggetto che ha mostrato un reale interesse è Sigi, la società per azioni guidata da Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino. Su di loro saranno puntati gli occhi di tutti per capire il tipo di offerta che verrà fatta. Pagliara e Pellegrino, e con loro gli altri componenti della cordata, si sono detti pronti a salvare il Calcio Catania, anche se non sono mancate le perplessità di chi si è chiesto quale sia la solidità economica della società.
Trovato l’accordo di massima tra le parti – con l’offerta di Sigi come base d’asta del bando – toccava al tribunale dare il suo benestare, arrivato oggi. Non senza un’ultima corsa a perdifiato. Quella per aprire in fretta un conto corrente che possa accogliere la quota dei soggetti interessati: 500 euro necessari per accedere alla data room, una stanza virtuale dove poter consultare i documenti legati alla società Calcio Catania. Per farsi un’idea della situazione e formulare un’offerta, che andrà presentata entro le ore 12 del 22 luglio. Per l’indomani, alle 11 del 23 luglio, è prevista l’apertura delle buste in tribunale. Nel caso in cui verranno presentate più offerte ritenute valide, sarà possibile proporre un rialzo di almeno 25mila euro sulla base del prezzo più alto. Se tutte le offerte fossero uguali e nessuno proponesse un rialzo, ad aggiudicarsi la società sarà il soggetto più veloce, quello che ha trasmesso l’offerta per primo.
La modalità scelta per la gara è quella sincrona mista, che prevede cioè la possibilità di presentare le offerte sia per via telematica – su un’apposita piattaforma online – che cartacee, in busta chiusa, alla cancelleria del tribunale. Prima però andrà anche depositata una cauzione pari al cinque per cento del prezzo di base d’asta: chi non si aggiudicherà il club vedrà restituita la somma; all’acquirente verrà invece scalata dal prezzo di vendita. A meno che non risulti inadempiente: in quel caso, faranno da fondo cassa alla procedura di concordato preventivo di Finaria per pagare i creditori.
Al di là della burocrazia, sono due i passaggi importanti del bando, oggetto di lunghe trattative nelle scorse settimane perché relativi agli obblighi dell’acquirente. Il primo riguarda il debito del Calcio Catania nei confronti del Credito sportivo per la struttura di Torre del Grifo. In quel caso Finaria è una figura terza di garanzia, con una fideiussione da più di 9 milioni. Il bando prevede che – entro massimo sei mesi – a subentrare sia il nuovo proprietario e, nel caso in cui non potesse, venga stipulata nei confronti di Finaria una fideiussione pari al 20 per cento (cioè quasi 2 milioni). Il secondo punto riguarda invece l’eventuale risarcimento stimato in 40-50 milioni – ma verosimilmente l’accordo si troverà su cifre decisamente inferiori – per Calcio Catania relativo ai diritti tv nel quinquennio 2010-2015, possibile frutto del contenzioso aperto dopo l’intervento dell’Antitrust nei confronti di un cartello che avrebbe condizionato le offerte economiche alla serie A, procurando un danno alle squadre. Nel bando è previsto che, qualora la causa andasse in porto, a Finaria spetti un terzo della somma netta ricevuta come risarcimento.