La Polizia di Stato ha tratto in arresto Cultraro Francesco (Classe ’86), responsabile del reato di detenzione abusiva di arma comune da sparo e relativo munizionamento, detenzione abusiva di arma clandestina e ricettazione. Un “blitz” dei “Falchi” nel quartiere San Cristoforo ha permesso di rinvenire un fucile Beretta calibro 12, un fucile a canne mozze […]
Armi nella stalla a San Cristoforo: in manette
La Polizia di Stato ha tratto in arresto Cultraro Francesco (Classe ’86), responsabile del reato di detenzione abusiva di arma comune da sparo e relativo munizionamento, detenzione abusiva di arma clandestina e ricettazione.
Un “blitz” dei “Falchi” nel quartiere San Cristoforo ha permesso di rinvenire un fucile Beretta calibro 12, un fucile a canne mozze calibro 16 e 91 cartucce abilmente occultate all’interno di una stalla di proprietà del Cultraro. A seguito di attività info investigativa, gli uomini della Squadra Mobile, dopo un breve appostamento, hanno fatto irruzione in un appartamento nel quale era presente l’uomo successivamente arrestato, per effettuare una perquisizione domiciliare.
All’interno di tale abitazione, era installato una sistema di videosorveglianza che puntava verso una stalla sita pochi metri più in là e chiusa con un lucchetto. Poiché addosso al Cultraro venivano rinvenute le chiavi di detto locale, la connessione tra la disponibilità della stalla da parte dell’uomo e l’edificio stesso è risultata chiara. Pertanto, la perquisizione è stata estesa anche a quel luogo: all’interno di esso, abilmente occultate in un incavo naturale, sono state rinvenute diverse armi.
Si poteva appurare che si trattava di un fucile Beretta calibro 12, risultato provento di furto in abitazione a Giarre, e di un fucile con calcio e canne mozzate calibro 16 alterato in maniera da tale da rendere impossibile stabilirne la provenienza. Il Cultraro vistosi scoperto ammetteva di detenere all’interno del locale anche 91 cartucce da fucile dei medesimi calibri delle armi rinvenute. L’uomo è quindi stato tratto in arresto ed associato in carcere in attesa dell’udienza di convalida. A seguito di necessari accertamenti tecnici si stabilirà se le armi sono state utilizzate in episodi criminosi.
(fonte: ufficio stampa Questura di Catania)