Il provvedimento dovrebbe essere pubblicato in giornata, ma le indiscrezioni parlano di una proroga di quasi un anno. Il tempo che dovrebbe essere necessario per le valutazioni del senato cittadino e la pubblicazione di una nuova gara
Rifiuti, la quarta proroga per Dusty dura 300 giorni Il piano di intervento dovrà passare dal Consiglio
Non c’è tre senza quattro. Le proroghe per la Dusty, la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti in città, viene firmata di nuovo all’ultimo momento utile, prima che la precedente scada e che Catania si ritrovi senza un’azienda che si occupa dell’igiene urbana. Ancorché per poche ore. A differenza di tutte le determine dirigenziali firmate in passato dal Comune, però, stavolta la proroga dovrebbe durare 300 giorni. Il condizionale è d’obbligo, perché il provvedimento dovrebbe essere pubblicato nella mattinata di oggi. Il tempo dovrebbe essere stato calcolato sulla base delle future necessità: cioè che il piano d’intervento e il suo aggiornamento passino dall’approvazione del Consiglio comunale e che la nuova gara d’appalto venga redatta.
Dopo l’ennesimo bando andato deserto, il primo da quando si è insediata la giunta di Salvo Pogliese, l’amministrazione deve fare i conti con il problema rifiuti. Più difficile da risolvere di quanto preventivamente immaginato. Il nuovo corso della spazzatura catanese dovrà, dunque, attendere almeno un altro anno. Una stima prudenziale considerando quanto si è detto ieri pomeriggio, a Palazzo degli elefanti, durante un affollato vertice sull’immondizia. C’erano i sindacati, Confindustria, l’università di Catania, la Srr (Società di regolamentazione dei rifiuti) e, ovviamente, l’assessore ai Rifiuti Fabio Cantarella, il primo cittadino Pogliese, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione e la consigliera del Movimento 5 stelle Valeria Diana, che siede in commissione Ecologia.
«Nonostante la battuta d’arresto della gara andata deserta, proseguiamo con il nostro lavoro: andiamo avanti con l’ampliamento del porta a porta e puntiamo a togliere i cassonetti dalle vie di passaggio, circonvallazione in primis», dichiara a MeridioNews Cantarella. Certo è che si tratta, comunque, di provvedimenti tampone. Pezze per tentare di coprire il buco della mancanza di un’aggiudicazione pluriennale. E, a questo punto, di un piano di intervento adeguato alla città e adeguato al 2020. Del resto, si tratta del documento che stabilisce come deve essere raccolta la spazzatura, non proprio un’inezia, ed è datato 2016. «Abbiamo aggiornato il piano di intervento, rimanendo il più aderenti possibile alle sue previsioni e richieste. Avevamo una sola incombenza: realizzare una gara d’appalto che rispondesse alle richieste dell’Anac. Il fatto che non ci siano stati partecipanti, però, ha reso evidente che c’è dell’altro lavoro da fare», risponde Biagio Bisignani, presidente della Srr.
Sembra che sia stato il sindaco Pogliese a stabilire che la strada maestra è il passaggio dal senato cittadino del piano, che del resto è di competenza degli eletti e non dei tecnici. Un aggiornamento di 49 pagine, però, era stato approvato assieme all’impegno di spesa della gara settennale. Una formula che non aveva convinto uno dei consiglieri di amministrazione della Srr, che aveva formulato e messo a verbale le stesse annotazioni riportate più volte da MeridioNews. A ricordare che il piano sarebbe dovuto passare dal voto dell’aula consiliare era stata anche una delle aziende interessate a partecipare, la Tech servizi, che aveva presentato un ricorso al Tar contro la gara. Ritirandolo, però, quando nessun’altra ditta ha presentato un’offerta.
Bisognerà comprendere se piano e gara rifatti terranno conto delle osservazioni presentate dalle aziende (in particolare sull’utile d’impresa troppo basso) e dei rilievi delle organizzazioni sindacali. Che servano più lavoratori, almeno duecento, si dice da tempo. Anche in considerazione del fatto che il capitolato d’appalto prevedeva 775 operai, adesso ne lavorano quasi 900 (tra full e part-time, a tempo determinato e indeterminato). Tutte decisioni che avranno bisogno di molto tempo.
In base a quanto appreso da questa testata, la maggiore durata della proroga a Dusty (e dunque il maggiore importo: erano 18 milioni per 130 giorni, va da sé che la somma cambi con la durata) sarebbe motivata dal desiderio di non conferire ulteriori proroghe intermedie alla ditta. L’obiettivo dell’amministrazione sarebbe quello di considerare questa come ultima, per arrivare al 2021 con una nuova azienda. Considerando, però, che inaugurare l’anno con una rinnovata raccolta dei rifiuti è l’obiettivo del municipio dal 2016 (anno della scadenza del contratto di Ipi-Oikos), restano i punti interrogativi.