L'ex collaboratore parlamentare della deputata Giuseppina Occhionero è stato arrestato a inizio mese nell'operazione Passepartout. Con lui a finire dietro le sbarre è stato anche Accursio Dimino, boss di Sciacca
Cosa nostra, resta in carcere Antonello Nicosia Tribunale di Palermo conferma custodia cautelare
Confermato il carcere per il boss di Sciacca Accursio Dimino e per Antonello Nicosia, il 48enne che era riuscito a diventare collaboratore della parlamentare nazionale Giuseppina Occhionero. Entrambi sono stati arrestati nell’operazione Passepartout con l’accusa di associazione mafiosa.
Dopo che a inizio mese era stato il tribunale di Sciacca a convalidare il fermo disposto dalla Dda di Palermo il 4 novembre, arriva l’ordinanza di custodia cautelare dalla gip di Palermo Annalisa Tesoriere. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere era un atto necessario, in quanto, essendo l’ipotesi di reato quella di associazione mafiosa, il tribunale competente è quello del capoluogo.
Nel passato di Dimino ci sono già due condanne definitive per mafia, mentre Nicosia, politicamente legato ai Radicali, ha precedenti per droga. L’uomo, tuttavia, è considerato dai magistrati pienamento inserito nella cosca di Sciacca. Sfruttando l’appartenenza politica e le possibilità offerte dal collaborare con una parlamentare, Nicosia sarebbe riuscito a entrare ripetutamente con diversi detenuti facendo da collante tra i mafiosi in carcere e i membri del clan. Tra i suoi obiettivi ci sarebbe stato anche quello di alleviare il regime del 41bis.