Si consuma sull'area degli ex pantani di Lentini e Gelsari l'ennesimo guaio burocratico della Regione Sicilia. Bonificata e poi abbandonata dall'ente, la zona è contesa da agricoltori e ambientalisti. I primi chiedono nuove bonifiche, i secondi sperano nell'istituzione di una riserva ad hoc e il ritorno allo stato paludoso. Ma in questa guerra si sono inseriti gli speculatori che hanno ottenuto il permesso di edificare un centro commerciale, come denuncia Confcommercio
Carlentini, centro commerciale nella riserva Denuncia di Confcommercio e Legambiente
Non c’è pace per gli ex pantani di Lentini e Gelsari. L’area – oltre duemila ettari divisi tra Catania, Carlentini e Augusta – è stata bonificata per la prima volta negli anni 30 e destinata a colture e allevamento. Negli ultimi vent’anni, però, è venuto meno l’impegno di bonifica e la situazione nella zona si è aggravata sempre di più. Fino a portare la stessa Regione a riconsiderare l’idea di ripristinare lo stato paludoso e inserirla in un ipotetico piano regionale dei parchi e delle riserve naturali, ancora in via di definizione. Di parere opposto, ovviamente, i contadini che negli anni hanno avviato piantagioni di cereali, foraggio e agrumi e hanno vinto un ricorso al Tar. «Oltre duemila ettari di terreni uccisi dall’inefficienza dellamministrazione regionale». Così Corrado Vigo, agronomo consulente degli agricoltori, ha descritto a Ctzen la situazione. Che da qualsiasi lato la si veda – ambientale o agricolo – è un grosso pasticcio in salsa burocratese.
Infatti, in questa lotta su un campo così martoriato si sono inseriti gli speculatori, come denuncia il presidente regionale di Confcommercio Pietro Agen. Il progetto di un centro commerciale nel territorio di Carlentini è stato approvato già nel 2009. Ma a differenza di quanto è accaduto fino a poco tempo fa nel Catanese, a Motta Sant’Anastasia, allo sviluppo incontrollato della grande distribuzione si aggiunge il pericolo per zone che andrebbero protette. «Non è ammissibile devastarle con colate di cemento in nome tra laltro di un falso sviluppo economico – dice Agen – Non è una questione di saturazione di mercato o di eccesso di centri commerciali: questarea andrebbe salvaguardata in ogni caso, anche se non ci fosse stato un solo centro commerciale nella nostra regione». Senza contare, aggiunge, «che possono diventare un punto di forza per un turismo diverso, ambientalista, che per fortuna ha molti seguaci».
Sulla zona pende anche il ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Legambiente che a luglio ha riconosciuto il vincolo di salvaguardia ambientale. Adesso le associazioni chiedono al governatore Rosario Crocetta di accelerare i tempi per l’istituzione della riserva naturale per larea dei pantani di Gelsari e Lentini. Ma ormai il disastro ecologico è avvenuto. Mancando gli interventi di bonifica, l’acqua «si è insinuata nelle fogne facendo uscire a galla il suo contenuto», ha descritto Corrado Vigo. Senza contare le piantagioni compromesse e la fauna in pericolo. Secondo il coordinatore della sezione catanese della Lega italiana protezione uccelli Giuseppe Rannisi sarebbe meglio riportare la zona a Sud di Catania com’era prima degli anni ’30. «Riportare alla natura ha dichiarato è sempre la soluzione più semplice».
Di certo un passo fondamentale, per il prossimo futuro, è evitare che cortocircuiti del genere mettano a rischio altre zone da proteggere. «Non è concepibile, infatti, che a livello locale e con il nulla osta degli organi regionali competenti, si arrivi a rilasciare autorizzazioni in aree di questo tipo», conclude Agen.