Il noto pianista ed ex vicesindaco di Riposto torna libero. Cade anche l'ultima misura disposta dal tribunale etneo. L'inchiesta, in cui è accusato di estorsione al sacerdote Luigi Privitera, per il momento è ancora aperta
Ricatto hard, tolto obbligo dimora a Fiumara Giudice: «Venute meno le esigenze cautelari»
Niente più obbligo di dimora tra Riposto e Mascali per Gianfranco Pappalardo Fiumara. A deciderlo è stato il giudice Carlo Cannella. «Sono venute meno le esigenze cautelari», si legge nel provvedimento depositato oggi in cancelleria. I fatti riguardano il presunto ricatto hard che avrebbe avuto come protagonista Fiumara, noto pianista di fama internazionale con un passato in politica da vicesindaco del Comune di Riposto. Ad accusarlo, denunciando i fatti ai carabinieri di Santa Venerina, è stata la sua presunta vittima: l’allora sacerdote Luigi Privitera, parroco di Trepunti di Giarre.
Il pianista in un primo momento, dal 6 giugno giorno dell’arresto in flagranza di reato, era finito agli arresti domiciliari. Venti giorni dopo la prima revoca della misura. Salvo essere riapplicata a distanza di 24 ore fino all’annullamento definitivo per essere sottoposto all’obbligo di dimora. L’attività professionale di Fiumara, che è accusato di estorsione e con le indagini che non sono ancora chiuse, intanto è proseguita. Grazie ad alcune istanze presentate dalla sua difesa in occasione degli eventi in programma.