Il piccolo centro dei Nebrodi, guidato dal sindaco Nino Cantali, è finito nel mirino della prefettura di Catania. La notizia arriva a poche settimane dallo scioglimento di Misterbianco. «Io sono sereno, anzi serenissimo», afferma il primo cittadino a MeridioNews
Maniace, arriva la commissione d’accesso al Comune Partono verifiche su eventuali infiltrazioni della mafia
Eventuali infiltrazioni della mafia dei Nebrodi all’interno del Comune di Maniace. Sarà questo il compito della commissione d’accesso, incaricata dalla prefettura di Catania guidata da Claudio Sammartino, che da oggi si è insediata all’interno del municipio. La notizia, diffusa dal quotidiano Live Sicilia, arriva a pochi giorni di distanza dallo scioglimento del Comune di Misterbianco.
Al vertice dell’amministrazione di Maniace, che è il Comune più giovane della provincia di Catania (fondato nel 1989) c’è il sindaco Nino Cantali. Volto noto del palazzo di città dopo l’esperienza da vicesindaco nella giunta passata diretta da Salvatore Pinzone Vecchio. Nel 2015, la vittoria delle elezioni di Cantali con il sostegno di una lista civica e poco più del 50 per cento delle preferenze.
«Ancora non è stato prelevato nessun documento – spiega a MeridioNews il sindaco Cantali – Ma è stata fatta richiesta d’accesso. Io sono sereno, anzi serenissimo – aggiunge – perché ho lavorato sempre con la massima trasparenza e legalità per la mia comunità». Il primo cittadino replica anche sui possibili appetiti della mafia all’interno del Comune: «Quale mafia? Io non ho avuto nessun rapporto». La commissione avrà tre mesi di tempo le verifiche. Il termine sarà prorogabile, anche considerando che nel 2020 i cittadini di Maniace dovrebbero tornare alle urne per la naturale scadenza del mandato del primo cittadino.