«La notizia del piccolo paziente oncologico palermitano costretto a fare la risonanza magnetica all’Ismett, perché all’ospedale dei bambini Di Cristina e all’ospedale Civico non ci sono macchinari funzionanti non può lasciarci indifferenti. Come pure non può lasciarci indifferenti la notizia della piccola Beatrice, la neonata palermitana di cinque mesi morta l’anno scorso alla cardiochirurgia pediatrica di […]
Al Civico e al Di Cristina macchinari risonanza guasti Gelarda: «Circa 5mila esami fatti altrove o da privati»
«La notizia del piccolo paziente oncologico palermitano costretto a fare la risonanza magnetica all’Ismett, perché all’ospedale dei bambini Di Cristina e all’ospedale Civico non ci sono macchinari funzionanti non può lasciarci indifferenti. Come pure non può lasciarci indifferenti la notizia della piccola Beatrice, la neonata palermitana di cinque mesi morta l’anno scorso alla cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che fu vittima di malasanità». A dichiararlo è Igor Gelarda, responsabile enti locali Sicilia occidentale e capogruppo della Lega al Comune di Palermo.
«L’ospedale Civico di Palermo è la più grande struttura sanitaria da Napoli in giù e attualmente non possiede una risonanza magnetica funzionante. Ma ancora più grave è quello che succede all’ospedale dei bambini di Palermo, che non solo attualmente non possiede una cardiochirurgia (che come sappiamo tutti si trova, contro ogni logica, a Taormina) ma è anche priva di risonanza che, seppur acquistata tre anni fa, non è stata mai messa in funzione – osserva -. Tra l’altro, proprio in questi giorni l’autopsia ha stabilito che l’anno scorso Beatrice, una neonata di cinque mesi palermitana, nata con una malformazione cardiaca, è morta, proprio a Taormina, durante un delicato intervento al cuore perché non sarebbero state prese le precauzioni necessarie per tale intervento. Secondo il Cimo, da maggio dell’anno scorso ad ora, almeno cinquemila risonanze che si sarebbero dovute fare al Civico sono state fatte in altri ospedali o da privati».
«Ci sono migliaia di cittadini siciliani – prosegue Gelarda – che sono costretti ogni anno, per puro spirito di sopravvivenza, a farsi curare fuori dall’Isola. Ma non tutti hanno le disponibilità economiche per farlo. La Regione Siciliana ha responsabilità grandissime in questa vicenda. Come Lega presenteremo un’interrogazione parlamentare su questa vicenda delle risonanze e vigileremo affinché quello che ha dichiarato il direttore sanitario del Civico avvenga, e cioè che a brevissimo sia riattivata tanto la risonanza dello stesso ospedale Civico quanto quella dell’ospedale dei bambini. Inoltre, chiederemo un incontro con il direttore sanitario del Civico per avere chiarimenti e sapere quali sono i reali investimenti e i reali cambiamenti previsti in questa grande struttura ospedaliera. Al governo regionale, invece, chiederemo quale risposta la politica regionale fornirà a questo disperato bisogno dei cittadini di buona sanità».