Nessuna intesa è stata trovata tra i sindacati e il Magnifico dell'università di Catania sulle tante questioni aperte dell'Ateneo. Il motivo? Il no di Antonino Recca sulla pregiudiziale posta dai rappresentanti dei lavoratori: abolire la delibera del Consiglio d'amministrazione accademico che impone severe regole di comportamento per la comunità universitaria. E intanto Cgil Cisl e Uil indicono una nuova assemblea pubblica per il 26 novembre
Unict, Recca non rinuncia alle linee guida I sindacati:«Rimane lo stato d’agitazione»
Si è concluso con un nulla di fatto lincontro tra i sindacati e il rettore dellUniversità di Catania Antonino Recca. Dopo circa unora dallinizio dellincontro «abbiamo abbandonato il tavolo perché mancavano le condizioni per qualsiasi trattativa» afferma Giusto Scozzaro, segretario regionale Flc Cgil.
Molte le questioni per cui sarebbe stato auspicabile trovare una soluzione, dalla situazione dei 14 dipendenti ex Coem e Marketing Sud in scadenza di contratto e senza certezze sul futuro, a quella dei lavoratori del Policlinico (che vogliono essere riconosciuti allinterno del comparto università), passando per quella dei ricercatori – a cui, tra le altre cose quasi non viene pagata la didattica – e dei lettori di lingue, obbligati alla restituzione di parte degli stipendi degli ultimi due anni. Ma nessuna intesa è stata trovata.
Il fatto è che non è stata risolta la pregiudiziale posta dai sindacati: il ritiro delle linee guida comportamentali (che impongono sanzioni a chi organizza assemblee e dibattiti in caso di apertura di procedimenti disciplinari da parte dell’Ateneo, ndr). Approvate dal Consiglio damministrazione dellUniversità di Catania lo scorso 28 settembre 2012, si sono attirate critiche in tutta Italia. Nessuna marcia indietro da parte del rettore che pure si era dimostrato aperto al dialogo durante lassemblea dateneo pubblica tenutasi nellaula magna del palazzo centrale il 26 ottobre, «la mozione del Consiglio è strumentale e provocatoria e va almeno congelata, in caso contrario qualsiasi altro argomento, seppur importante, passa in secondo piano» spiega Scozzaro.
Il Magnifico si sarebbe difeso dicendo di non poter agire in merito. «I miei sono solo poteri ordinari». Sottolineando di non poter «andare contro una direttiva del Consiglio per non creare tensione nello svolgimento della campagna elettorale per lelezione del nuovo rettore, visto che uno dei componenti del Consiglio d’amministrazione è tra i candidati», avrebbe detto secondo quanto riferiscono i sindacati che, compatti, non ci stanno. «Rimaniamo in stato dagitazione, perché i provvedimenti e la posizione del rettore non sono per nulla accettabili», dichiara ancora Scozzaro.
È stato dunque deciso di indire una nuova assemblea dateneo pubblica per il prossimo 26 novembre. «È difficile questa battaglia conclude Giusto Scozzaro ma insieme decideremo come procedere».