Le auto comunali? Cadono tutte a pezzi Anche quelle elettriche guaste o già vecchie

554. Tanti sono i mezzi dell’autoparco comunale che nel bene e nel male vengono ancora utilizzati per l’espletamento di vari servizi ai cittadini catanesi. Mezzi di tutti i tipi: dai vesponi, alle auto, dagli autobus agli autocarri, fino ai mezzi speciali come motopale e idrovore. Tutti sono accomunati da una caratteristica: la loro vetustà. «Sono vecchi, ma riusciamo comunque a farli funzionare grazie al grande lavoro dei nostri meccanici», afferma il responsabile dell’autoparco del comune di Catania, Salvo Motta. Nonostante i mezzi a disposizione abbiano una vita media di dieci anni, sono ancora in servizio perché smontati e rimontati pezzo per pezzo dai tre meccanici del parco.

Un obiettivo obbligato, quello del risparmio, anche per l’autoparco che come tutti gli altri capitoli di spesa del Comune subisce le difficoltà economiche dell’ente. Così quando i mezzi vanno finalmente in pensione, vengono cioè rottamati, «è prassi prendere tutto ciò che può essere riutilizzato come pezzo di ricambio di altri mezzi. Così risparmiamo», spiega Motta. Dimezzato, rispetto al 2003, il budget a disposizione, passato da 700mila euro a 350mila. «Oltre al riciclo dei pezzi ancora buoni, abbiamo anche l’abitudine di comprare ogni singolo pezzo che serve e non intere scorte che poi rischiano di essere inutilizzate, almeno  in parte», aggiunge Motta.

E poiché nel parco auto comunale ci sono ventotto automobili che entro la fine dell’anno saranno rottamate, il sindaco Raffaele Stancanelli ha annunciato che «altri 50mila euro verranno decurtati dal prossimo anno, dato che si elimineranno i costi di assicurazione, tassa sulla proprietà, spese di manutenzioni e carburante di queste auto rottamate».

Seppure numerosi, i mezzi all’interno dell’autoparco «non sembrano mai sufficienti», secondo il responsabile che parla di organizzazione obbligatoria per poter coordinare tutte le attività che necessitano di spostamenti. «La richiesta delle auto deve essere fatta almeno 24 ore prima», dice. Tanti i servizi che devono essere coperti, sia quelli strettamente comunali come manutenzioni o servizi cimiteriali, sia servizi connessi come quelli dei vigili urbani. Per le manutenzioni stradali, di edifici scolastici e comunali, di impianti sportivi, elettrici e idrici e di impianti tecnologici sono disponibili 62 auto; per quelli cimiteriali nove auto e due autobus, mentre i vigili urbani hanno a disposizione 70 automobili.

Disponibili anche 117 auto elettriche comprate tra il 1998 e il 2001 grazie al contributo di fondi comunitari, di cui, però, ne funzionano soltanto 102. «Offrono buone prestazioni e ci costano molto meno di quelle a benzina. Questo costo, infatti, è abbattuto», dichiara Salvo Motta. Ma anche queste auto sono vecchie e necessitano di continui interventi.

Un notevole risparmio, di circa il 40 per cento, si potrebbe ottenere tramite la Consip, la società per azioni del ministero delle Finanze per la razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione. «Cerchiamo sempre di risparmiare, ma dobbiamo anche offrire un servizio ai cittadini, quindi dobbiamo avere i mezzi per lavorare, seppure nella ristrettezza economica», dice Motta. «Abbiamo fatto richiesta per almeno una quindicina di auto nuove forse riusciremo ad acquistarle nel bilancio dell’anno prossimo», conclude.


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Un parco auto vecchio di almeno dieci anni e che ha bisogno di continui interventi meccanici quello della città di Catania. Mezzi che non possono essere sostituiti per mancanza di fondi anche se un risparmio del 40 per cento si potrebbe ottenere tramite la Consip, la società del ministero delle Finanze per la razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione. Dimezzato dal 2003 ad oggi il budget economico

Un parco auto vecchio di almeno dieci anni e che ha bisogno di continui interventi meccanici quello della città di Catania. Mezzi che non possono essere sostituiti per mancanza di fondi anche se un risparmio del 40 per cento si potrebbe ottenere tramite la Consip, la società del ministero delle Finanze per la razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione. Dimezzato dal 2003 ad oggi il budget economico

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