Sequestrata la Scia packaging di Aci Sant’Antonio Bancarotta fraudolenta da oltre due milioni di euro

C’è la bancarotta della Scia sas dietro il sequestro preventivo da oltre 2,3 milioni di euro eseguito stamane dalla guardia di finanza di Catania su disposizione della procura etnea. Nel 2017 sulla storica società di Aci Sant’Antonio, attiva nel settore di carta e imballaggi, il tribunale catanese scriveva la parola fine dichiarandone il fallimento. Circa due milioni di euro i debiti insoluti, ma quello che sarebbe accaduto in quelle fasi convulse sembra aver aggravato il quadro a carico dei soci, indagati per bancarotta fraudolenta patrimoniale.

Prima della messa in liquidazione della società, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, un attivo patrimoniale di circa 600mila euro sarebbe stato sottratto all’impresa e occultato. I finanzieri, attraverso l’esame delle scritture contabili acquisite e della relazione del curatore fallimentare, avrebbero anche accertato il tentativo di sganciare dalla procedura di fallimento l’intero impianto di produzione, comprensivo dei macchinari industriali. Un’operazione ideata dagli indagati, secondo la guardia di finanza, per mantenere la disponibilità dei beni della società. Tutto passava da un contratto d’affitto fraudolento a una nuova società che, tuttavia, era riconducibile al medesimo nucleo familiare proprietario della Scia sas

Il giudice per le indagini preliminari di Catania ha dunque disposto il sequestro preventivo non solo dei beni oggetto del falso contratto di affitto, ma dell’intera azienda subentrata a quella fallita. Il valore complessivo del patrimonio supererebbe i 2,3 milioni di euro. Il canone di locazione convenuto nel contratto non solo era incongruo rispetto al valore dei beni affittatti, ma non era nemmeno mai stato corrisposto.

Aggiornamento del 27 luglio 2019, riceviamo e pubblichiamo dalla società Scia packaging:

In merito al vostro articolo della Scia Packaging di Aci S.Antonio, ci preme precisare quanto segue: la notizia riportata risulta già superata in quanto in data 25/07/2019, il tribunale di Catania, in accoglimento dell’istanza presentata, ha disposto il dissequestro e la restituzione al ricorrente del compendio aziendale in sequestro.


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