Riunione fiume, ieri sera, per il gruppo parlamentare di Forza Italia all'Assemblea regionale. Sarebbe avvenuta la proverbiale stretta di mano tra il commissario forzista e il vicepresidente della Regione, ma i dubbi sulla solidità dell'intesa restano tanti
Ars, Armao e Micciché sotterrano l’ascia da guerra Berluscones poco convinti che la pace possa durare
La pace sembrerebbe fatta. Anche se nessuno è pronto a scommettere che possa durare. Ieri sera il nuovo capogruppo di Forza Italia all’Ars, Tommaso Calderone, nominato dopo l’elezione di Giuseppe Milazzo al Parlamento europeo, ha riunito l’intero gruppo parlamentare all’Assemblea per prendere i fili della situazione. Presenti anche gli assessori regionali, compreso il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, in rotta da mesi col commissario forzista Gianfranco Micciché. A sua volta presente al vertice, seppur non immortalato nella foto diffusa dall’ufficio stampa.
Numerose le occasioni di frizione tra i due negli ultimi mesi: dalla composizione delle liste per le europee, quando Micciché spingeva per la candidatura di Milazzo, mentre Armao non appariva particolarmente entusiasta della scelta del leader dei berluscones in Sicilia. Proprio nel corso della campagna elettorale, il presidente dell’Assemblea regionale non ha esitato a definire Armao un «ex assessore», mentre la compagna del vicepresidente della Regione, la deputata forzista Giusi Bartolozzi, ha criticato aspramente sui social network l’attività politica di Giuseppe Milazzo. Il quale, a sua volta, ha manifestato tutto il suo disappunto nei confronti di Armao nel corso di un intervento al vetriolo durante la seduta sulle ex Province a Sala d’Ercole. «Se oggi ci fosse la mozione di sfiducia – aveva tuonato in Aula l’ex capogruppo – l’assessore Armao non avrebbe copertura politica».
Da allora, i toni si sono decisamente moderati, più nella forma che nella sostanza secondo i ben informati, ma resta il dato di una maggioranza da tenere insieme, di una geografia politica del Palazzo che nel frattempo è cambiata, di un Forza Italia indebolito dagli addii di Luigi Genovese e Rossana Cannata, dei collegati alla Finanziaria ancora da approvare. Così Calderone ha voluto riunire tutti nella stessa stanza per superare la frattura tra i due. Unico assente il neo-eletto Totò Lentini, fuorisede ma in collegamento telefonico.
Una riunione fiume quella di ieri, durata oltre tre ore, al termine della quale si sarebbe anche deciso di creare un ufficio politico, del quale faranno parte Gianfranco Micciché, Marco Falcone, Tommaso Calderone e Stefania Prestigiacomo. Come precisa lo stesso Calderone: «Forza Italia è sempre più unita e sempre più coesa. In una riunione fiume durata ore, abbiamo affrontato diversi argomenti, utili a tracciare il nuovo indirizzo da seguire per la pianificazione di progetti e strategie, fermo restando la centralità del partito in questa maggioranza. Il nostro comportamento – va avanti il capogruppo – è coerente con l’impegno preso dinanzi ai nostri elettori, che soprattutto non guarda in casa altrui. Dalla prima di tante riunioni che ci saranno, ognuno di noi ha voluto sottolineare la primaria necessità di un lavoro da portare avanti per il bene dei siciliani, attraverso una sinergia con il governo, per il quale – conclude – saremo alleato serio e composto».