Oltre 780 chili di cavi sul veicolo, e più di mille nella sede dell'azienda. Assieme inoltre a carcasse d'auto, batterie esauste e rifiuti di ogni tipo. Per la ditta di A.G. scattano i sigilli della polizia ferroviaria, impegnata nel contrasto dei furti del prezioso metallo
Nel furgone un carico di rame di ignota provenienza Sequestrata ditta di un 39enne alla Zona industriale
Troppo sospetto l’ingente carico a bordo di quel furgone in transito alla Zona industriale di Catania, in contrada Torre Allegra. La polizia ferroviaria ha così sequestrato la ditta di A. G., 39 anni. Al momento del controllo l’uomo era alla guida del veicolo che trasportava circa 780 chili di rame ma si è rifiutato di rispondere alle domande degli agenti sulla provenienza del materiale, senza mostrare neppure il formulario di identificazione dei rifiuti trasportati. La guaina dei cavi era stata bruciata, come spesso accade quando il materiale è di provenienza illecita. Una piaga difficile da contrastare, quella dei furti di rame: da gennaio 2019 ad oggi la polizia ferroviaria ha raccolto 41 denunce e arrestato tre persone, denunciandone altre tre.
Le forze dell’ordine hanno così messo i sigilli all’intera azienda. Come riporta un comunicato della questura etnea, nello stabilimento, uno dei tanti dedicati allo stoccaggio di rifiuti della Zona industriale, sono stati rinvenuti: 1040 chili di cavi di rame gommato, 157 batterie di auto esauste, due grosse sacche contenenti catalizzatori di autovetture, due carcasse di auto e un cumulo non ancora quantificato di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche di vario tipo.
Tutti materiali su cui la polizia ha attivato ulteriori accertamenti, sperando di ricostruirne la provenienza. Il 39enne è stato così accusato di gestione di rifiuti non autorizzata. Il rame sequestrato, al mercato nero, avrebbe avuto un valore di circa 7500 euro