In città la deputazione isolana per il Rousseau city lab. Tra i temi più caldi inevitabili i riferimenti, tra cui quelli dell'eurodeputato Dino Giarrusso, al voto sul decreto Crescita, che ha dato una boccata d'ossigeno alle disastrate case del Comune
Piazza Nettuno quartier generale a 5 stelle per un giorno «Città salva grazie a noi. Pogliese ha chiamato 50 volte»
La grande attesa alla fine si è risolta in una bolla di sapone. Nessuna intervista, come previsto nel programma ufficiale, da parte di Davide Casaleggio ad Alessandro Di Battista. Quando le lancette degli orologi segnano le 23 c’è spazio per un monologo sull’esperienza fuori dai confini nazionali da parte di uno dei volti più noti del Movimento 5 stelle. Finisce così, con un sapore a metà tra il dolce e l’amaro, il Rousseau city lab, il format targato cinquestelle sul mondo del lavoro. Organizzato nella cornice di piazza Nettuno con la presenza della deputazione locale. A mischiarsi durante il pomeriggio sono i temi di più stretta attualità. Dal voto sul decreto Crescita, che ha dato una boccata d’ossigeno alle casse del Comune di Catania, fino alle recenti polemiche tra Luigi Di Maio e lo stesso Di Battista. Reo di avere accusato parlamentari e senatori di essersi chiusi troppo nei ministeri. Una trasformazione in burocrati, come li ha definiti nel libro Politicamente scorretto, che li avrebbe allontanati dalla piazza.
«Lavorare dentro un ministero è pesante ed è chiaro che sia più bello stare fuori. Ma bisogna trovare il giusto equilibrio altrimenti tutto il lavoro passa ai funzionari», spiega Giulia Grillo, ministra alla Sanità. Infastidita dalle parole di Di Battista? «No, ma non essendo a contatto con questa realtà certe cose non può saperle». Mentre sul palco si alternano gli invitati, al centro della piazza svetta una struttura gonfiabile bianca. Nessun logo del Movimento ma solo i simboli dell’associazione Rousseau, fondata nel 2016 da Gianroberto e Davide Casaleggio. Diversi curiosi si avvicinano, cercando di capire cosa ci sia dietro tutti quegli inglesismi scanditi al microfono.
Tra saluti, selfie e strette di mano in tanti, deputati e senatori, si fermano ad analizzare la situazione economica del capoluogo etneo. Che nei prossimi 14 anni riceverà una pioggia di milioni di euro per risollevare le disastrate casse comunali. Tra gli spunti c’è quello che a controllare come verranno spesi i soldi stanziati da Roma potrebbero arrivare gli ispettori ministeriali. «Siamo molto preoccupati per lo stato di salute della città – spiega a MeridioNews il senatore Mario Giarrusso – Abbiamo fatto avere le risorse per non bloccare i servizi ai cittadini. La presenza dell’assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi – continua – ci impone di stare addosso a questa amministrazione. E chiederemo al ministero, come fatto con il sindaco Ignazio Marino a Roma, di inviare gli ispettori per controllare che i fondi non vengano spesi in maniera folle».
Dietro il voto del Decreto crescita si è innescata anche una polemica tra gli alleati del governo giallo-verde: Movimento 5 stelle e Lega. Con il senatore e sottosegretario all’Interno Stefano Candiani impegnato a più riprese nel tentativo di prendere la paternità dell’iniziativa. «Catania si è salvata grazie all’impegno della deputazione del Movimento 5 stelle. Il sindaco Pogliese mi ha fatto qualcosa come almeno 50 telefonate», spiega l’eurodeputato Dino Giarrusso. Tra lui e il primo cittadino c’è una conoscenza di lungo corso, iniziata in tenera età e proseguita attraverso la passione condivisa per i colori del Calcio Catania, arrivando a fondare pure un gruppo di tifosi organizzati.
«Le nostre posizioni politiche restano diverse ma Catania non poteva andare alla guerra civile – continua -. Personalmente ho fatto decine di chiamate alla viceministra all’Economia Laura Castelli. Tutta la deputazione catanese è andata a colloquio con lei. Un lavoro lunghissimo per ovviare al disastro commesso ai danni di questa città da amministrazioni di centrodestra e centrosinistra. Pogliese non ha colpe ma certamente i suoi compagni di partito hanno enormi responsabilità. Sentirmi dire da Candiani che il Movimento 5 stelle si è messo di traverso è una fake news». Ad annunciare controlli su come verranno utilizzati i soldi è anche il parlamentare Eugenio Saitta, originario di Scordia. «Abbiamo fatto il nostro lavoro – chiosa prima di salire sul palco per un intervento – ma adesso è il tempo delle risposte da parte del sindaco. C’è bisogno di un cambio di rotta rispetto alle giunte precedenti e su questo saremo vigili con i nostri portavoce».