La frase «Meglio perdere che straperdere» del direttore finanziario di Arkus Network, Salvatore Tuttolomondo, riassume lo stato d'animo della società in seguito alla sentenza della Corte Federale d'Appello. Nel pomeriggio circa 60 tifosi si erano radunati davanti allo stadio in attesa del verdetto
La B è salva, club moderatamente soddisfatto Orlando: «Promozione rimandata di un anno»
Il 29 maggio, in casa Palermo, fa rima con positività. Dopo la storica promozione in A nel 2004, i festeggiamenti l’anno successivo per la qualificazione in Coppa Uefa e la vittoria morale dei 40 mila tifosi presenti allo stadio Olimpico di Roma in occasione della finale di Coppa Italia contro l’Inter nel 2011, questo giorno del calendario – il 29 maggio appunto – anche oggi ha strizzato l’occhio al club di viale del Fante. La sentenza con cui la Corte Federale d’Appello ha riportato i rosanero in B allontanando i fantasmi della serie C è in realtà un mezzo successo perché l’obiettivo della società era quello di ribaltare totalmente la sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale ma il verdetto odierno è stato accolto comunque con moderata soddisfazione. Riassunta dalla frase «Meglio perdere che straperdere» pronunciata dal direttore finanziario di Arkus Network, Salvatore Tuttolomondo.
La nuova proprietà, che parlerà domani in una conferenza stampa in programma alle ore 16 allo stadio Barbera, adesso si sente più sollevata. Un sentimento che rispecchia anche lo stato d’animo del sindaco Leoluca Orlando: «La Giustizia sportiva – si legge in una nota – ha cancellato l’assurda retrocessione in serie C, che non avrebbe tenuto in alcun conto dei risultati sportivi raggiunti dalla squadra. Nel confermare la vicinanza della città e dell’amministrazione ai colori rosanero, crediamo che la promozione sia solo rimandata di un anno». Mentalmente più leggero anche il ds Rino Foschi: «Poteva finire anche peggio, quindi oggi siamo contenti per questa sentenza – ha dichiarato a gds.it – la B ci appartiene, lo abbiamo dimostrato, e adesso cerchiamo di ripartire senza preoccupazione. Oggi è successa una cosa bella, qualche ora fa eravamo preoccupati ma, per fortuna, questa volta la giustizia ci ha dato in parte giustamente ragione».
Il verdetto, per il quale Nestorovski e Rispoli hanno esultato sui social, è arrivato in serata quando ormai stava per volgere al termine nel piazzale antistante lo stadio il raduno dei tifosi che si sono ritrovati intorno alle 16,30 davanti all’impianto di viale del Fante su iniziativa del gruppo Amiche tifose rosanero. Erano circa 60, soprattutto sostenitori comuni (tra cui l’ex presidente della Figc provinciale, Stefano Saitta) non appartenenti ai gruppi del tifo organizzato rimasti nelle rispettive sedi. Con il coro «Rispetto, rispetto» in perfetta sintonia con la scritta («Palermo merita rispetto») esibita dalle loro t-shirt, le tifose che hanno organizzato l’evento hanno voluto dare un altro segnale e far sentire nuovamente la propria voce. E l’iniziativa, promossa da questo gruppo di fedelissime rosanero con lo scopo di vivere insieme i momenti della febbrile attesa e incoraggiarsi a vicenda, in virtù dell’esito del ricorso presentato dal Palermo ha sortito in parte gli effetti sperati.