Il club prende atto dello slittamento dovuto all'astensione del presidente della Corte Federale d'Appello e guarda avanti con rinnovata fiducia pur sapendo che la strada è in salita. La squadra, intanto, non ha staccato la spina. Nestorovski è tornato a lavorare in gruppo
Rinvio udienza, il Palermo mastica amaro «C’è rammarico, subiamo un altro ritardo»
Udienza rinviata. La reazione del Palermo? Spiazzato da quella che il direttore finanziario di Arkus Network, Salvatore Tuttolomondo, ha definito una «variabile non prevista», il club rosanero mastica amaro come si evince dal comunicato pubblicato sul sito ufficiale: «L’U.S. Citta’ di Palermo, prendendo atto dell’odierna astensione comunicata in udienza dal Presidente della Corte Federale di Appello (Sergio Santoro, ndr) in ragione delle notizie di stampa apparse oggi su presunte indagini a suo carico, si rammarica che ancora una volta non sia riuscita ad ottenere tempestivamente risposta alle proprie istanze, per motivi estranei al procedimento in cui si trova coinvolta. La decisione del Presidente, espressamente motivata ai sensi dell’art. 51 cpc ultimo comma (sussistenza di gravi ragioni di convenienza), aggrava ulteriormente la posizione della Società, che si trova a subire un ulteriore ritardo nella definizione della vicenda. All’udienza fissata per il prossimo 29 maggio la Società (che oggi in una nota ha ricordato il giudice Falcone, la moglie e gli agenti della scorta in occasione del ventisettesimo anniversario della strage di Capaci, ndr) con i propri avvocati, ribadirà con forza le proprie ragioni, per fare valere i diritti del club e della Città, convinta di poter ribaltare l’ingiusta sentenza del Tribunale Federale Nazionale».
A spiegare le ragioni che hanno determinato lo slittamento dell’udienza, ufficializzato successivamente anche da un comunicato della Figc («In virtù dell’astensione del Presidente Sergio Santoro, comunicata direttamente nel corso dell’udienza odierna, il Prof. Paolo Cirillo, assunta la presidenza del Collegio ed acquisita seduta stante la disponibilità di altro giudice della Corte, Dott. Luigi Caso, ha disposto l’integrazione del Collegio fissando l’udienza per il giorno 29 maggio alle ore 16.30»), era stato Francesco Di Ciommo, esperto di diritto amministrativo e sportivo che di recente ha irrobustito il pool di legali del club rosanero: «Il presidente della Corte Federale d’Appello – ha dichiarato all’uscita dalla sede della Corte federale in via Campania 47 a Roma – ha aperto l’udienza comunicandoci che aveva avuto notizia di un articolo pubblicato su Repubblica Palermo nel quale si fa riferimento ad un’indagine a suo carico e ha manifestato la volontà di astenersi. Siamo rimasti abbastanza sorpresi e, nonostante l’astensione, abbiamo chiesto che l’udienza si celebrasse ugualmente. Ci hanno chiesto di uscire qualche minuto e, dopo la ripresa dell’udienza, il collegio è stato integrato con un altro componente che però non conosceva le carte del procedimento e, di conseguenza, non si poteva andare avanti. Adesso il collegio è integro, siamo stati riconvocati ed è stata fissata l’udienza (per il 29 maggio, ndr). Noi abbiamo evidenziato tutto il nostro disappunto – ha ammesso – ma più di questo non potevamo fare e oggettivamente il collegio non poteva fare nulla di diverso».
I legali della società rosanero, in ogni caso, andranno avanti per la propria strada: «Abbiamo tanti argomenti a nostro favore – prosegue Di Ciommo – e riteniamo che la posizione del Palermo sia molto forte per una serie di ragioni. Sentenza Alyssa? E’ molto importante perché smonta alcuni degli addebiti più importanti mossi al Palermo. Il fatto, inoltre, che la sentenza di primo grado (del Tribunale Federale Nazionale, ndr) abbia dichiarato inammissibile il deferimento nei confronti di Zamparini a nostro avviso rende tecnicamente impossibile condannare la società. C’è il precedente relativo alla vicenda Chievo – ha aggiunto – in quella circostanza, lo scorso luglio, è stato accertato un difetto di diritto di difesa per il presidente (Campedelli, ndr) che non era stato sentito dalla Procura malgrado avesse fatto richiesta di essere sentito e il Tribunale Federale ha ritenuto fosse inammissibile il deferimento nei confronti suoi e anche del club». Lo slittamento al 29 maggio, però, complica comunque i piani della società dato che l’udienza è in programma alla vigilia della finale di andata dei playoff, cioè con una grossa fetta della post-season già archiviata. «Come ha specificato nel cautelare la Corte Federale d’Appello, la Lega B potrebbe tornare indietro e far disputare di nuovo i playoff ma oggettivamente è molto difficile annullare partite già giocate».
Il Palermo, al di là di tutto, è pronto a giocarsi le sue carte: «Un ribaltone è molto difficile e, anche se crediamo di avere fondate ragioni, sappiamo che la situazione è piuttosto complessa. Siamo fiduciosi e ottimisti, abbiamo lavorato strenuamente producendo in pochi giorni centinaia di carte, allegati e memorie difensive ma, pur essendo il collegio difensivo molto compatto e convinto della possibilità di riuscita, siamo consapevoli che la strada è in salita». La squadra, nel frattempo, non ha staccato la spina e anche oggi ha proseguito con una seduta pomeridiana al Tenente Onorato il lavoro sul campo. Nestorovski, che nei giorni scorsi ha svolto differenziato e terapie in seguito al problema muscolare ad un polpaccio riacutizzatosi durante il primo tempo dell’ultima gara della stagione regolare contro il Cittadella, è tornato ad allenarsi in gruppo.