A Gela vince Lucio Greco, che ha messo insieme (anche se senza simboli) i dem e gli azzurri vicini a Miccichè. Salviniani sconfitti anche a Mazara del Vallo. Mentre a Monreale è sindaco il candidato di Musumeci
Ballottaggi, M5s conquista Castelvetrano e Caltanissetta La Lega senza sindaci, a Gela trionfa Greco grazie a Pd-Fi
Movimento 5 stelle batte Lega due a zero. Non c’era nessun confronto diretto tra i due partiti di governo nelle cinque città siciliane chiamate al ballottaggio. Ma un confronto a distanza sì. E se lo aggiudicano i pentastellati che vincono nei due Comuni dove si presentavano al secondo turno: a Caltanissetta è Roberto Gambino, 57enne architetto dipendente comunale, a diventare sindaco sfiorando il 60 per cento; a Castelvetrano percentuali più alte per il funzionario di banca Enzo Alfano. Un successo per il vicepremier Luigi Di Maio che negli ultimi giorni di campagna elettorale ha tirato la volata a entrambi.
Ma fa ancora più rumore la sconfitta della Lega, che guidava una coalizione di centrodestra, a Gela, dove invece vince l’usato sicuro: quel Lucio Greco che è riuscito a mettere insieme Partito democratico e un pezzo di Forza Italia (quello del deputato Michele Mancuso), facendogli rinunciare ai simboli e dando un manto di civismo, in nome di un’alleanza contro salviniani e cuffariani. Sconfitto dunque Giuseppe Spata, giovane indicato dal deputato nisseno Alessandro Pagano, e il suo designato vice, il cuffariano ed ex Pd Vincenzo Cirignotta. «Abbiamo avuto ragione: leghisti, cinque stelle, Meloni e cuffariani restano fuori», sottolinea il segretario dem di Gela Peppe Di Cristina, mentre cominciano i festeggiamenti.
La Lega esce sconfitta, ma in misura più ridotta, anche a Mazara del Vallo dove a vincere è Salvatore Quinci, confermando la prima posizione ottenuta già al primo turno. Non riesce la rimonta infatti a Giorgio Randazzo, giovane candidato leghista molto vicino a Igor Gelarda, responsabile enti locali di Salvini in Sicilia occidentale. Quinci – laureato in matematica, funzionario dell’Agenzia delle entrate e attivo nello scoutismo – trionfa con uno scarto minimo (52,4 per cento). «Ha vinto l’accoglienza – sono le prime parole del primo cittadino a MeridioNews – i Cinque stelle non sono rimasti a casa, mi sento di dire che hanno votato per me. È una vittoria simbolo, non potevamo consegnare il paese della convivenza pacifica tra le culture alla Lega».
Infine a Monreale vince Alberto Arcidiacono, candidato del governatore Nello Musumeci e a capo di una coalizione di centrodestra, confermando il risultato del primo turno che lo aveva visto prevalere sul sindaco uscente Pietro Capizzi. Stavolta la forbice tra i due si allarga. Bassa l’affluenza in tutta la Sicilia, con una media del 43,60 per cento, 15 punti in meno rispetto al primo turno.