Preso il latitante evaso durante trasferimento in carcere Rintracciato a Palagonia. Era nell’abitazione della sorella

È durata esattamente 24 ore la fuga di Gaetano Oglialoro. Il 42enne nato a Palagonia, ma residente a Ramacca, che da mezzogiorno di ieri aveva fatto perdere le sue tracce. Riuscendo, non è ancora chiara l’esatta dinamica, a fuggire durante un trasferimento dal tribunale di Caltagirone al carcere di Messina. L’uomo aveva approfittato di una sosta in un’area di servizio, lungo la strada statale Catania-Gela, per uscire da un cellullare delle polizia penitenziaria e allontanarsi tra le campagne che circondano l’area di contrada Cuticchi. Secondo alcuni testimoni sarebbe stato sprovvisto di manette ai polsi. 

A battere l’area, oltre gli agenti della polizia penitenziaria, anche i carabinieri di Caltagirone e Palagonia, coordinati dal comandante Felice Pagliara. Le ricerca, a cui ha partecipato anche un elicottero del nucleo di Catania, si sono estese anche nei Comuni vicini. Oglialoro era stato condotto a Caltaigirone, come appreso da MeridioNews, per un processo che lo vedo alla sbarra insieme ad altri 19 detenuti. Protagonisti di una maxi rissa in carcere. A dicembre 2018 era stato arrestato durante un controllo dei carabinieri lungo la strada statale 417. Oglialoro si trovava in compagnia di due complici con poco più di mezzo chilo di cocaina. Nella successiva perquisizione all’interno della sua abitazione le forze dell’ordine avevano trovato 23mila euro in contanti

Appena quindici giorni fa Oglialoro era stato condannato in primo grado a a 6 anni e 8 mesi. In teoria, senza tenere conto del processo d’appello, sarebbe dovuto uscire dal carcere nel 2025. Il suo passato tuttavia è pieno di problemi con la giustizia. Essendo stato, a partire dagli anni ’90, arrestato decine di volte per reati contro il patrimonio e droga. Nel 2005 per una settimana si era reso irreperibile, dopo che i carabinieri lo avevano sorpreso nel cortile di casa, a Ramacca, mentre era intento a smontare una macchina rubata.

Si precisa che la foto utilizzata in precedenza era un’immagine d’archivio non attinente al luogo in cui è stato catturato Gaetano Oglialoro.


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