Gli outsider Natale Consoli e Carmelo Santagati puntano allo sgambetto verso i due rivali di sempre, l'uscente Anastasio Carrà e il giovane attivista Danilo Festa. La radiografia delle affiliazioni all'onorevole di turno non risparmia nessuno dei contendenti
Elezioni Motta Sant’Anastasia, corsa all’ultimo voto La bagarre sui partiti liquefatti nelle liste civiche
Quattro candidati sindaco e una sessantina di aspiranti consiglieri animano una battaglia che, per la prima volta, si confronta con la semplificazione imposta dal maggioritario. Anche l’abbandono del proporzionale, a Motta Sant’Anastasia, ha contribuito a mettere gli elettori davanti a scelte che non ammettono compromessi. Lo confermano gli appelli al cosiddetto voto utile, cresciuti d’intensità con il varo ufficiale degli schieramenti. La campagna elettorale, a sua volta, era nata come una sorta di referendum sul sindaco uscente, il leghista Anastasio Carrà. Due outsider contendono la poltrona di sindaco ai due sfidanti in corsa da mesi, se non da anni: il primo cittadino e il suo irriducibile oppositore Danilo Festa. Al terzo incomodo Natale Consoli, ex sostenitore di Carrà a capo della lista L’Altra Voce, si è aggiunto a sorpresa Carmelo Santagati. Una vecchia conoscenza della politica locale, già sindaco fra ’92 e ’95 con la Democrazia Cristiana, oggi ripresentatosi con la lista Il cambiamento, forte però di soli 12 candidati. Nel gruppo centristi e moderati di varia estrazione e l’appoggio esterno dell’ex onorevole Angelo Moschetto, in rottura con Forza Italia e in avvicinamento al senatore Raffaele Stancanelli.
Del resto, la liquefazione dei partiti sotto le insegne civiche non risparmia nessuno dalla conta di possibili o malcelate affiliazioni all’onorevole di turno. Concetto sottolineato costantemente in casa Carrà. Il ritornello delle ultime settimane riguardava il presunto ritorno di fiamma fra il responsabile provinciale Enti locali della Lega e i suoi vecchi riferimenti politici del Pd, Luca Sammartino e Valeria Sudano. Le smentite continuano a susseguirsi, ma il maligno rumor della vigilia è diventato realtà: Gaetano Vitale, consigliere uscente, si è candidato con il sindaco, incassando pure una designazione da assessore. Nome che non passa inosservato per quel legame che va oltre la politica con il re delle preferenze alle ultime Regionali. «Andassi con Carrà sarebbe una scelta personale», dichiarava a MeridioNews Vitale, fino all’ultimo legato a Natale Consoli. Doveva essere quest’ultimo «il candidato di Sammartino», ma il salto di Vitale nella lista del sindaco ha infiammato ancor di più il chiacchiericcio. L’onorevole lo ha contrastato anche con una foto di gruppo assieme agli uomini dell’Altra Voce: «Le chiacchiere stanno a zero, le certezze sono queste». Sarà.
Vitale intanto porta un buon pacchetto di voti in dote a Carrà. Che, a sua volta, ribalta il risiko di appartenenze politiche e contraddizioni sul rivale più accreditato, il progressista Festa. La lista Immagina sarebbe ben lontana dal curriculum di sinistra del leader dell’opposizione. Trentatré anni, ma già volto storico della battaglia contro la discarica di Motta e Misterbianco, ovvero il punto debole del leghista Carrà per il sempre controverso rapporto con Sammartino e Sudano, vicini alla famiglia Proto, proprietaria del sito. Eppure Festa «non dovrebbe dare lezioni», dicono dal fronte opposto. Nella sua civica, infatti, trovano spazio nomi più o meno riconducibili al centrodestra che poco si accorderebbero alla militanza dell’uomo del Comitato No Discarica. Ex Pd, alle ultime Regionali Festa si è candidato in quota Pippo Civati a supporto di Claudio Fava. Per lui oltre duemila voti, mentre in parallelo Carrà superava i quattromila nella lista comune Fratelli d’Italia-Lega.
Immagina, comunque, «è un’esperienza civica» che ha messo da parte i mille distinguo della sinistra. I centristi in lista ci sono, sbilanciati anche verso destra: Annalisa Puglisi e Carmelo Occhipinti, ex riferimenti di Lino Leanza, oggi guardano al deputato di Diventerà bellissima Giuseppe Zitelli. Assessore designato è poi Angelo Di Dio, legato all’ex governatore Raffaele Lombardo, e fra i candidati al consiglio c’è Daiana De Luca, autonomista vicina all’assessore catanese Giuseppe Lombardo. Altri endorsement trasversali arrivano poi dall’area di Sicilia Futura, passano per gli esponenti M5s del paese, e ritornano più a sinistra comprendendo il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo.
Sono incastri che non appassionano nessuno degli aspiranti sindaco. La politica locale è una cosa, recita il refrain, i partiti un’altra. Carrà dichiara di aver preferito un’icona civica al simbolo della Lega, ma preannuncia la visita di Matteo Salvini nell’ambito del programmato tour siciliano del 25 aprile. Secondo fonti ai vertici del partito, tuttavia, la delicata tappa del ministro dell’Interno non sarebbe ancora confermata. Non è chiaro quanto l’allure leghista del sindaco possa incidere su una sfida che sembra destinata a giocarsi preferenza su preferenza. Non una novità, per Motta Sant’Anastasia: nel 2014 il sindaco vinse per una decina di voti.
Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Daiana De Luca: «Non conosco l’assessore Giuseppe Lombardo, la mia è una candidatura civica».