Parla l'ex attaccante rosanero, a segno nell'ultimo precedente del Palermo sul campo del Benevento in occasione di un match contro il Napoli. Per gli uomini di Stellone è in palio questa sera un'altra fetta di serie A: «Occhio ai sanniti, sono in crescita e ancora in lotta per la promozione diretta»
Volata per la A, ecco la ricetta di Guidoni «Continuità e tranquillità i fattori decisivi»
Il Palermo torna a giocare sul campo del Benevento dopo quasi diciotto anni. Nell’ultimo precedente, datato 3 dicembre 2001, i rosa affrontarono il Napoli – per l’indisponibilità dello stadio San Paolo – e persero in maniera rocambolesca con il punteggio di 3-2. Tra i marcatori di quella sfida, nella quale realizzò una doppietta per i partenopei l’attuale tecnico rosanero Stellone, ci fu anche il piemontese Stefano Guidoni. Fu l’autore del momentaneo 1-0 al 4′ del primo tempo e, anche se il suo acuto non servì alla compagine allora guidata da Mutti ad evitare la sconfitta, negli almanacchi resta comunque una rete – anche come soddisfazione personale da decontestualizzare dall’andamento del match – siglata da un attaccante del Palermo in casa dei sanniti. Circostanza che, affidandoci alla sorte, potrebbe essere di buon auspicio per la gara odierna e per l’attuale formazione rosanero. A segno da sei gare di fila nelle quali hanno sempre timbrato il cartellino giocatori deputati alla fase offensiva: «Segnai contro il Napoli a Benevento in una partita combattuta – ricorda Guidoni, classe 1971 – ma alla fine perdemmo. Gli scenari, in ogni caso, sono cambiati. Adesso la realtà è un’altra e il Palermo questa sera sfiderà un Benevento che nell’ultimo periodo ha rialzato la china. I giallorossi si sono riproposti nelle alte posizioni della classifica e sono ancora in lotta per la promozione diretta».
L’ex rosanero, 32 presenze e 11 gol nel campionato di serie B 2001/02, sa come si segna allo stadio di Benevento (ex Santa Colomba, oggi Ciro Vigorito) e se questa sera fosse imitato sarebbe un vantaggio per gli uomini di Stellone: «Ritengo che, al di là delle caratteristiche, tutti gli attaccanti possono coesistere. Dipende dalla disponibilità al sacrificio e dalla modalità con cui ci si adatta alla formula applicata dall’allenatore. Per quanto concerne il Palermo – ha aggiunto – giocatori come Moreo e Puscas, anche in virtù della loro età, dovrebbero fare da collante, mantenere questa voglia e l’umiltà di girare intorno ad un bomber come Nestorovski, attaccante di spessore internazionale che anche quest’anno sta dimostrando di essere un ottimo finalizzatore».
La vena realizzativa dal parco attaccanti rosanero potrebbe, questa sera, avere un certo peso specifico e spostare l’ago della bilancia dalla parte degli ospiti: «È vero che il Benevento non è stato continuo in questa stagione ma anche il Palermo, prima del successo con il Verona, ha avuto qualche problema. L’altalenanza di risultati è la caratteristica di questo campionato nel quale le squadre faticano a fare un filotto e in cui tutte hanno fatto registrare finora delle battute a vuoto. Il Palermo, reduce da una vittoria preziosa contro un avversario importante (il Verona, ndr), giocherà contro un Benevento in crescita e intenzionato a dare continuità al successo ottenuto sul difficile campo di Perugia. Per i rosanero sarà una gara delicata in una fase della stagione, peraltro, in cui il margine di errore si è notevolmente ridotto».
La compagine di Stellone punta alla serie A? Ecco la ricetta vincente di Guidoni: «Nel rush finale conta molto la condizione fisica. A parte il Brescia non vedo squadre che stanno benissimo. Anche il Lecce, ad esempio, sembrava in un’ottima condizione e invece ha perso a Cremona la scorsa settimana. Il valore aggiunto per il salto definitivo, in generale, sarebbe la continuità ma è una risorsa difficile da ottenere. Anche la tranquillità è un fattore che può fare la differenza ma, alla luce dell’involuzione registrata nel girone di ritorno, temo che a Palermo possa aleggiare ancora qualche fantasma. Qualche problema che può creare delle difficoltà».