LOrdine degli avvocati di Catania ha ritirato lo stop a tutte le istanze di ammissione al patrocinio a spese dello Stato più di 500 presentate dagli stranieri extracomunitari senza permesso di soggiorno residenti nel Cara di Mineo. Le istanze verranno adesso rigettate. Una soluzione che permetterà l'intervento di un magistrato ma che, per lAssociazione per gli Studi giuridici sullimmigrazione, non risolve il problema della violazione dei diritti
Gratuito patrocinio, revocata la sospensione I legali: «Restano violati i diritti dei migranti»
Dalla sospensione al rigetto. È la sorte delle istanze di ammissione al gratuito patrocinio presentate allOrdine degli avvocati di Catania, dal febbraio al maggio di questanno, da più di 500 richiedenti asilo ospitati nel centro di accoglienza di Mineo. Una delibera del 7 febbraio aveva imposto uno stop, «nellattesa dicevano dallOrdine di avere il parere del presidente del tribunale sulla validità dei documenti pervenuti a corredo delle richieste». Parere che non è mai arrivato. Così la decisione di sospendere le richieste è stata revocata il giorno dopo la pubblicazione dellarticolo apparso sul nostro giornale e in seguito al ricorso al Tar contro il provvedimento presentato dallAsgi, lAssociazione per gli studi giuridici sullimmigrazione.
Secondo lassociazione che riunisce avvocati, docenti universitari, operatori del diritto e giuristi specializzati su questioni connesse all’immigrazione, la decisione dellOrdine era illegittima. «In quanto la legge non prevede la sospensione delle richieste – spiega il legale dellAsgi Filippo Finocchiaro – provvedimento che di fatto blocca la possibilità di presentarle al giudice ledendo il diritto di difesa e di uguaglianza». LOrdine degli avvocati – organo a cui compete lesame delle richieste di ammissione per larea civile – continua a sostenere la legittimità del provvedimento, ma ha deciso di revocarlo in autotutela. «Appare opportuno si legge nella delibera di annullamento della sospensione procedere alla revoca per consentire agli istanti di rivolgersi direttamente al magistrato onde non patire le ulteriori lungaggini giudiziarie».
Per farlo, le istanze saranno rigettate. Solo il rigetto può essere infatti sottoposto al vaglio del giudice, mentre la sospensione avrebbe decretato il blocco della pratica con tutte le conseguenze del caso. Come le spese di giustizia da pagare e il rischio di non poter rispettare i tempi per la presentazione del ricorso contro l’eventuale parere negativo della commissione territoriale al riconoscimento dello stato di richiedente asilo. «LOrdine ha ammesso il danno, ma il problema di fondo rimane. Cè una grave situazione di diritti violati e non solo a Catania», spiega lavvocato Finocchiaro. LAsgi ha quindi deciso di ritirare il ricorso. Ma, sottolinea, continuerà la battaglia per i diritti fondamentali degli immigrati.
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