Il processo riguardava un presunta selezione manipolata per un posto da ricercatore nel dipartimento di Cardiologia, bandito nel 2004 e svolto nel 2005. Nonostante i reati contestati fossero tutti prescritti, il tribunale ha optato per l'assoluzione nel merito
Concorso truccato alla facoltà di Medicina Fatto non sussiste, assolti medici e docenti
Sono stati assolti dalle accuse di falso e truffa, con la formula «perché il fatto non sussiste», l’ex preside della facoltà di Medicina di Palermo Giacomo De Leo, Salvatore Novo, professore ordinario e direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell’università del capoluogo, e Alberto Balbarini, docente di Malattie cardiovascolari all’Università di Pisa. Nonostante i reati loro contestati fossero tutti prescritti, il tribunale ha optato per l’assoluzione nel merito. I tre imputati erano difesi dagli avvocati Francesco e Giuseppe Crescimanno, Fabio Ferrara, Bartolomeo Romano e Tullio Padovani. Il processo riguardava un presunto concorso truccato per un posto da ricercatore universitario nel Dipartimento di Cardiologia, bandito nel 2004 e svolto nel 2005.
Il concorso, secondo gli inquirenti, venne truccato attraverso la nomina nella commissione di Balbarini, avvenuta grazie a un falso nel verbale di designazione, per consentire alla figlia di Novo, Giuseppina, l’aggiudicazione del posto. L’inchiesta venne avviata dai pm di Bari che indagavano su una serie di concorsi truccati in diversi Atenei italiani. Il gup del capoluogo pugliese si dichiarò incompetente, però, sulla vicenda palermitana e rinviò gli atti alla Procura del capoluogo. Nell’inchiesta, inizialmente, spuntò anche il nome dell’ex sottosegretario del governo Monti, Adelfio Elio Cardinale, la cui posizione venne stralciata. Per lui la Procura chiese l’archiviazione.
Secondo gli investigatori, ci sarebbe stato un vero e proprio accordo tra Novo e De Leo per far vincere il concorso alla figlia del cardiologo. A garantire che la dottoressa si aggiudicasse il posto doveva essere Mario Mariani, altro docente universitario di Pisa, nominato membro della commissione esaminatrice. All’ultimo momento, però, Mariani, scoprì di essere indagato dai pm baresi e fece un passo indietro. È allora che, secondo i magistrati, De Leo e Novo, avrebbero distrutto il verbale con cui Mariani era stato designato commissario d’esame e l’avrebbero sostituito con uno identico in cui avrebbero messo il nome di Balbarini. Tesi smontata dalle difese.