Una denuncia e 37 daspo dopo Catania-Catanzaro

Lo scorso 11 novembre presso il locale stadio “Angelo Massimino”, si è disputato l’incontro calcio valido per il campionato di “serie C” Catania-Catanzaro. Per l’evento calcistico, valutato a rischio elevato atteso l’astio che da tempo intercorre fra le due opposte tifoserie e che già in passato è sfociato in episodi di violenza, la Questura ha predisposto un articolato servizio di ordine pubblico, proprio per evitare lo scontro diretto fra le due tifoserie.

Intorno alle 14.00, circa 87 tifosi catanzaresi sono giunti presso il casello autostradale di S. Gregorio (CT). L’arrivo tardivo, in relazione all’inizio dell’incontro, risponderebbe, come in circostanze analoghe, al preordinato proposito di creare pressione nelle operazioni di controllo per accelerarle e quindi renderle superficiali e sommarie.

La frustrazione degli accoliti catanzaresi avverso la predisposizione dei controlli di sicurezza, ha generato, nel corso dello svolgimento delle successive operazioni, momenti di tensione esternata con una forma di avversione nei confronti delle Forze dell’Ordine e di coloro che erano preposti ai servizi connessi.

Una volta che il gruppo di tifosi catanzaresi è giunto al “settore ospiti” dello Stadio, a seguito della segnalazione giunta dal personale dell’AMT incaricato di condurre gli autobus con a bordo i citati supporters, è stato accertato che gli stessi nel corso del tragitto si erano esagitati ed avevano scandito cori contro la città di Catania e contro la tifoseria etnea, ballando e colpendo ripetutamente e pericolosamente con calci e pugni le strutture dell’autobus sul quale viaggiavano, rompendo finanche un vetro divisorio oltre a provocare altri danni al mezzo. I frammenti del vetro rotto sono stati proiettati verso il conducente dell’autobus che, solo grazie alla presenza di un pannello divisorio, non ne è rimasto ferito.

Inoltre, è stato anche appurato che l’autista del mezzo pubblico era stato costretto a viaggiare con le portiere aperte e a disattivare il sistema di frenante di emergenza, per impedire che i facinorosi lo attivassero. Ciò con grave pericolo per le stesse persone trasportate e per il resto del convoglio che seguiva l’autobus.

Il personale della “Squadra Tifoserie” della Digos ha avviato una mirata attività investigativa, incentrata principalmente sull’esame delle immagini registrate dal personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, che con riprese video ha identificato con certezza i singoli supporter del Catanzaro che hanno viaggiato nell’autobus AMT, divenuto oggetto di danneggiamento.

Le persone identificate sono state ritenute responsabili del reato di danneggiamento aggravato e, nel caso di uno di essi, anche del reato di minacce nei confronti di incaricato di pubblico servizio.

Alla luce di tutti gli elementi di reità emersi nel corso dell’attività investigativa descritta si è proceduto a deferire alla locale Autorità Giudiziaria T. A. di anni 35, per i reati di violenza privata e minacce; altri 36 sostenitori del Catanzaro calcio (alcuni dei quali pregiudicati per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive) sono stati indagati in stato di libertà per i reati di danneggiamento aggravato in concorso.

Nei confronti dei 37 supporter catanzaresi il Questore di Catania procederà alla emissione dei provvedimenti D.A.SPO.

(Fonte: questura di Catania)


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