Pazzi. In via Santa Maria della Catena. Oggi ero in moto e ho creduto di morire. Stavolta non dico cunnuti e sbiri, anche se mi verrebbe di cuore. Sto su una cassetta di frutta virtuale e dico solo: bestie! Guardatevi, vivete in mezzo al degrado, tra strade bucate e sempre le solite faccende delle quali […]
Via Santa Maria della Catena Per strada tante scaffe quanti abusivi
Pazzi. In via Santa Maria della Catena. Oggi ero in moto e ho creduto di morire. Stavolta non dico cunnuti e sbiri, anche se mi verrebbe di cuore. Sto su una cassetta di frutta virtuale e dico solo: bestie! Guardatevi, vivete in mezzo al degrado, tra strade bucate e sempre le solite faccende delle quali non si sa bene dove inizi il legale e finisca l’illecito. Tu, che vendevi la frutta accanto al ragazzino che passeggia. E che mentre passeggia spaccia? Tu che ogni giorno ti alzi, esci di casa e la tua unica attività è rompere i coglioni con quel camioncino in mezzo alla strada, oggi mi stavi per uccidere. Per evitare una buca, di scatto, stavi per farmi morire. Potevi sempre mettere la mia testa maciullata tra i pomodori, già fracidi. Ah ma io non ce l’ho con te, me la prendo con tutta la strada: nessuno dice niente, perché come me ogni giorno ce ne saranno decine, vivi per miracolo in mezzo alle bestie. E bestia io che passo sempre da questa strada.
Inghisbai