Dopo i dubbi sul ribasso del 6,1 per cento nel mirino del Tar gli incartamenti che avrebbero dovuto dimostrare «la serietà dell'offerta economica». A fare ricorso la Senesi, società delle Marche, arrivata seconda in graduatoria e già attiva nel territorio acese
Rifiuti Acireale, annullato appalto settennale da 50 milioni Secondo i giudici inidonea la documentazione della Tekra
Il braccio di ferro davanti i giudici amministrativi l’ha vinto, almeno per il momento, la Senesi spa. L’appalto settennale per la raccolta dei rifiuti nel Comune di Acireale è stato annullato. Un servizio da quasi 50 milioni di euro che era stavo vinto dalla Tekra srl di Angri, in provincia di Salerno. Al centro del contenzioso la determina dirigenziale del 20 luglio 2016, con cui l’ente aveva aggiudicato, in maniera definitiva, il servizio di «spazzamento raccolta e trasporto alo smaltimento dei rifiuti solidi urbani differenziati ed indifferenziati». Da qui il ricorso dell’azienda arrivata seconda in graduatoria.
L’appalto, aggiudicato con le modalità dell’offerta economicamente più vantaggiosa, prevedeva il rispetto di una serie di requisiti che, secondi i legali della Senesi, non sarebbero stati osservati. Nell’elenco finiscono la presunta «carenza della capacità economica finanziaria di Tekra», ma anche una serie di presunti «errori» , nell’esecuzione di appalti analoghi. Tra questi viene indicato il caso di Castellamare di Stabia, in Campania. Dove la società vincitrice del bando di Acireale, con il suo rappresentante, è finita coinvolta in un’inchiesta della guardia di finanza per presunte irregolarità nelle certificazioni contributive. Altro caso è quello che riguarda presunti inadempimenti nei Comuni di Castelfiorentino, Certaldo, Gambassi Terme e Montaione in cui il Tar di Firenze ha disposto «la revoca dell’aggiudicazione dell’appalto e la cessazione delle prestazioni».
Un capitolo a parte è quello che riguarda il ribasso, 6,1 per cento, con cui è stata vinta la gara, e un lunga serie di costi relativi all’espletamento. Secondo i giudici amministrativi la Tekra ha trasmesso, in sede di verifica di queste presunte anomalie, «una piccola relazione, priva di alcun allegazione documentale, la quale deve conseguentemente reputarsi inidonea a comprovare la serietà dell’offerta economica formulata». Motivo per cui la terza sezione di Catania, ha deciso di accogliere il ricorso di Senesi. Arrivata seconda con un ribasso dell’1,8 per cento dopo avere gestito, tra il 2015 e il 2016, il servizio ad Acireale. Nel contempo è stata rigettata una richiesta di risarcimento danni avanzata proprio da Senesi. Il contratto ha questo punto è stato resto «inefficacia dalla data del definitivo espletamento della procedura di gara».
Senesi, fondata nel 1989 a Porto Sant’Elpidio nelle Marche, negli ultimi anni ha fatto parlare molto di sé in Sicilia. Ha avuto come vertice, dal 1995, Rodolfo Briganti. Finito in manette con l’accusa di corruzione, e poi scarcerato, nell’ambito dell’inchiesta Gorgoni sulla raccolta dei rifiuti ad Aci Catena. Vicenda che, tra gli altri, ha portato all’avviso di conclusione indagini nei confronti l’ex sindaco catenoto Ascenzio Maesano. La società, ormai da diversi anni, è impegnata anche nel servizio a Catania. Una gestione, quella nel capoluogo etneo, finita sotto la lente d’ingrandimento della magistratura con l’operazione Garbage Affair.