Dopo gli annunci fatti in campagna elettorale di lasciare la città in caso di vittoria dell'avversario politico Cateno De Luca, l'aspirante sindaco sconfitto fa un passo indietro. Resta per occupare anche un seggio dell'aula consiliare di palazzo Zanca
Messina, Bramanti siederà in Consiglio comunale «Sono pronto a fare un’opposizione costruttiva»
A una settimana dal ballottaggio, Dino Bramanti scioglie la riserva sulla sua presenza in Consiglio comunale. Al termine dell’incontro con i suoi sostenitori, nella chiesa di Santa Maria Alemanna, il direttore dell’Irccs Neurolesi, ha ufficializzato che siederà tra i seggi dell’aula consiliare.
Il suo progetto politico va avanti anche perché può contare su quanti hanno voluto ribadire il proprio supporto al professore, anche a elezioni finite. E loro ha voluto ringraziare. «Grazie a chi mi ha sostenuto, a chi ha sostenuto la mia onestà, la mia indipendenza e la trasparenza della mia persona – ha detto – Il nostro era un progetto di innovazione ma evidentemente non sono riuscito a farlo conoscere e mi assumo la responsabilità di questa sconfitta».
Bramanti ha poi voluto sottolineare che ritiene che con Cateno De Luca abbia «vinto la politica tradizionale, quella fatta di spostamento di voti tra partiti e populismo». Messe da parte le polemiche, le vendette trasversali e le opposizioni pregiudiziali, «vogliamo iniziare a tracciare le linee guida del nostro operato da qui in avanti. Attorno a noi ci sono tante persone disinteressate». La decisone di non andare via da Messina, nonostante gli annuncia fatti in campagna elettorale in merito a una scelta del genere nel caso di vittoria dell’avversario politico, e di restare in Consiglio comunale pare sia stata dettata dalla volontà di chi gli ha chiesto restare e di portare avanti le istanze a palazzo Zanca.
«La mia sconfitta ha dimostrato che non avevo al mio fianco una compagine forte – prosegue Bramanti – Sono stato accusato di essere espressione di certi poteri ma i fatti hanno smentito quanti lo sostenevano». Non nega che ritiene ci siano «stati degli accordi che hanno portato a notevoli spostamenti di voti. Al primo turno – ricostruisce – De Luca ha preso quasi il dieci per cento in meno rispetto a me, mentre al ballottaggio ci ha raddoppiato. Non penso che si tratti solo di voto d’opinione, i messinesi probabilmente vedranno nei prossimi mesi gli inciuci». Adesso, comunque, si dice «pronto a fare un’opposizione costruttiva, che guardi al bene della città, esaminando ogni proposta con la massima competenza e trasparenza».