Davide Riccardo ha 19 anni. Da sei anni non vive più in Sicilia. Prima è andato a Roma e poi negli Stati Uniti, dove si è diplomato e oggi lavora per il New York City Ballet. A MeridioNews racconta come è vivere la Grande Mela, facendo ciò che si ama di più. «Un talento nato», racconta chi lo ha scoperto
Da Messina a New York per fare il ballerino professionista «Un giorno vorrei tornare in Sicilia per insegnare la danza»
Ha compiuto 19 anni lo scorso venerdì. Cresciuto e vissuto a Messina, il suo futuro è adesso negli Stati Uniti d’America, dove ad agosto entrerà a far parte del New York City Ballet, una delle più prestigiose compagnie del mondo. Lui è Davide Riccardo, ballerino messinese che in riva allo Stretto ha mosso i suoi primi passi. «Non esisto senza danza», ripete senza esitazione. I primi passi li ha mossi a cinque anni a casa davanti alla televisione, dove imitava i balli che vedeva. Da qui l’intuizione della mamma di iscriverlo in una scuola di danza. Quella della professoressa Emma Prioli, un’istituzione a Messina, che dirige l’istituto regionale della danza. «Ho capito subito che c’era in lui del potenziale – spiega la docente che da oltre 40 anni segue ballerini – e quando c’è stata la possibilità gli ho fatto fare un provino al teatro dell’Opera di Roma».
E così a 13 anni Davide ha lasciato la sua Messina. Tre anni dopo, grazie a un video dove danzava, è stato selezionato dal New York City Ballet. Di cui adesso non sarà più allievo, ma danzatore professionista. Davide si è diplomato a New York dove ha completato gli studi superiori, dopo averli cominciati a Roma. E adesso per lui si aprono le porte dei grandi spettacoli nei teatri di tutto il mondo. «Il mio sogno in questo momento è diventare il miglior ballerino che io possa aspirare di essere – dichiara a MeridioNews -. Non necessariamente diventare un primo ballerino, ovviamente non mi dispiacerebbe, ma principalmente vivere la mia carriera con la consapevolezza di star sfruttando tutte le doti e le possibilità che la natura mi ha dato al cento per cento».
Nel futuro, tuttavia, Davide non esclude il ritorno in Italia. «Alla fine della mia carriera vorrei tornare alla mia Messina e ai miei affetti e diventare un insegnante e divulgare l’estetica del balletto americano qui», rivela. Per quanto riguarda i punti di riferimento, invece, nessun dubbio: Peter Martins, ex primo ballerino proprio del NYCB, che ha diretto la compagnia per 35 anni. «Mi ha scelto lui per entrare in compagnia. La sua classe, virilità, capacità di essere se stesso in ogni ruolo e il suo prendersi cura di una ballerina come se fosse un diamante prezioso nei passi a due – spiega Davide – sono qualità che cerco sempre di impersonificare ogni volta che metto mano alla sbarra o piede sul palcoscenico». Ma ha imparato fin da piccolo a guardarsi attorno e ad osservare ogni singolo danzatore. «Da ognuno cerco di trovare ispirazione, dai più anziani della compagnia ai bimbi più piccoli che vedo ballare nei saggi di scuole private che mi ricordano quanto la danza possa essere rilassante e divertente, cosa che a volte il me perfezionista mi fa scordare».
La sua vita newyorkese è scandita dagli impegni con la compagnia. «Quando la giornata obbligatoria finisce è lì che inizia il mio lavoro extra che include palestra, lettura di libri sulla danza, visione di video negli archivi, e visione di balletti», prosegue. E se proprio bisogna staccare la spina dalla danza, «cerco principalmente di prendermi cura del mio corpo con trattamenti o semplicemente riposo, ma esco anche per andare nei musei, parchi e zone della città che non vivo giornalmente, sia con amici che da solo». E poi ancora tanto shopping, musical a Broadway e anche il cinema. La vita di un 19enne, che tolte le scarpette da ballo, si gode la Grande Mela.