Scontro Municipalità-Comune «La Regione vuole commissariarci»

Ci manca solo che il Comune di Catania venga commissariato dalla Regione Sicilia. Per colpa del decentramento che non è mai stato attuato e sul quale Palazzo dei Normanni aveva deliberato a fine 2008. «Il 3 novembre 2011 l’amministrazione comunale ha ricevuto un avviso da parte dell’assessore regionale alle Autonomie locali Caterina Chinnici, firmato dalla dirigente Luciana Giammanco. C’era scritto che, se entro 20 giorni l’amministrazione non avesse dimostrato di voler rispettare la legge, la Regione sarebbe stata costretta a nominare un commissario per farlo». A parlare è Salvo Di Salvo, capogruppo dell’Mpa al consiglio comunale, durante la conferenza stampa di ieri mattina a Palazzo degli Elefanti. Inoltre, Di Salvo annuncia: «L’Mpa ha presentato una proposta di delibera per risolvere la spiacevole situazione».

Allo scadere dei 20 giorni imposti dalla Regione, cioè il  23 novembre, nulla era cambiato e del decentramento amministrativo non c’era traccia. La legge da attuare – la numero 22 del 16 dicembre 2008 – prevede che le circoscrizioni abbiano potere di decidere su «anagrafe e stato civile, polizia urbana, servizi socio assistenziali, domiciliari, parascolastici, culturali, sportive e ricreative». Ciascuna municipalità, naturalmente, potrebbe agire solo nel proprio territorio di competenza, e disporre di fondi dedicati. «Finché il Comune non delibera, gli amministratori delle circoscrizioni hanno le mani legate – prosegue Di Salvo – Nel documento che abbiamo depositato e che sarà discusso in consiglio comunale chiediamo che lo statuto cittadino e il regolamento sul decentramento vengano aggiornati. In questo modo, tra l’altro, evitiamo il rischio commissariamento, perché possiamo dimostrare alla Regione che ci stiamo interessando alla questione». Ma se l’Assemblea regionale siciliana è arrivata al punto di minacciare di inviare un responsabile esterno vuol dire che qualcuno non ha prestato la dovuta attenzione al tema: «Il sindaco ha trattenuto per sé le deleghe al decentramento e al personale, le responsabilità sono sue», dichiara Di Salvo.

Al capogruppo dell’Mpa il sindaco Raffaele Stancanelli risponde durante il suo consueto intervento del venerdì al telegiornale di Antenna Sicilia. «Non c’è mai stato alcun pericolo reale di commissariamento: è vero che abbiamo ricevuto la lettera dalla Regione, ma è vero anche che era un atto dovuto, di routine, che non ci ha mai preoccupati – afferma il primo cittadino – Prima di pensare alle municipalità, avevamo da risanare il bilancio della città intera». Ma, assicura, «ci stiamo lavorando».

Nel bilancio di previsione approvato ad agosto 2011, 50mila euro sono destinati alle operazioni delle municipalità. «La nostra paura è che in sede di votazione dell’equilibrio di bilancio – spiega Salvo Rapisarda, presidente della circoscrizione Borgo-Sanzio – questi capitoli vengano stornati come sempre accade. Per lavorare abbiamo bisogno che siano certi, non possiamo rischiare che siano solo sulla carta ma non ce ne sia la disponibilità». Per evitare un’evenienza simile, nella proposta di delibera presentata ieri si legge: «Bisogna assicurare adeguate risorse finanziarie, tecniche e di personale per un efficace svolgimento delle attività di loro competenza (cioè di competenza delle municipalità, ndr) e per la gestione dei servizi di base».

«Sarebbe la fine del decentramento precario», garantisce Salvo Di Salvo. E Giuseppe Catalano, presidente della circoscrizione San Giovanni Galermo, interviene: «Sembra quasi che i nostri interventi non siano graditi: questa amministrazione non ha approvato nemmeno una delle proposte che sono partite dai consigli di municipalità, mai». E conclude: «Le cose devono cambiare, così noi non serviamo a nulla, e non possiamo rispondere ai cittadini».

[Foto di Leandro Ciuffo]


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L'Mpa all'attacco sulla diffida inviata all'amministrazione comunale dall'Assemblea regionale siciliana in materia di decentramento, e prepara una proposta di delibera. Palazzo degli Elefanti deve adeguare il suo statuto e delegare alcuni servizi alle circoscrizioni, dedicando loro dei fondi. «Al momento, non abbiamo i mezzi per rispondere ai cittadini», si lamentano dai quartieri

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