Salvatore Gioco e Alfio Mauceri avrebbero minacciato di massacrare l'imprenditore a cui dovevano dei soldi e di bruciarne l'attività se avesse insistito per i pagamenti o se avesse denunciato. Gioco è ritenuto esponente di spicco del clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia
Biancavilla, due arresti per estorsione mafiosa Minacce per non pagare: «Ti spacco la faccia»
Estorsione aggravata dal metodo mafioso. È questo il reato di cui sono ritenuti responsabili Salvatore Gioco, di 28 anni, e Alfio Mauceri, di 38 anni. Entrambi gli uomini, originari di Biancavilla, sono stati arrestati oggi dai carabinieri in seguito alle indagini coordinate dalla procura di Catania.
Tutti e due, in concorso tra loro, avrebbero minacciato un imprenditore locale che aveva eseguito dei lavori nell’abitazione di Gioco. L’imprenditore, che non aveva ricevuto nessun acconto per i lavori svolti, avrebbe sollecitato il pagamento. In risposta a questa richiesta, sarebbe stato pesantemente minacciato: se avesse insistito a chiedere i soldi che gli spettavano, i due gli avrebbero «spaccato la faccia». Nel caso in cui avesse denunciato, altre persone lo avrebbero massacrato e i locali della sua attività sarebbero stati bruciati. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, gli arrestati sono stati portati nel carcere di Bicocca a Catania.
Gioco, inoltre, è ritenuto esponente di spicco del clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia, attivo nel comune di Biancavilla e considerato articolazione della famiglia catanese Santapaola-Ercolano. Il 28enne è nipote di Alfredo Maglia – ucciso nell’ottobre del 2013 ad Adrano – e fratello di Nicola – ammazzato nel gennaio del 2014 in via Pistoia a Biancavilla. Lo scorso 19 marzo, era stato arrestato per il reato di associazione mafiosa in esecuzione di ordinanza di misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania. Nell’agosto del 2017, a distanza di quasi otto mesi dall’operazione antiracket Onda d’urto, Gioco era stato arrestato con l’accusa di estorsione ai danni di una ditta di pompe funebri.