Attori, registi, addetti ai lavori, si alterneranno sul palco per una tre giorni di incontri, interviste e proiezioni. Da Claudio Gioè a Luca Guadagnino, da Pif a Roberto Andò. «Noi per primi non vediamo l'ora di fare delle domande alle personalità che verranno. Sono molto curioso ad esempio di sentire la visione del cinema di Franco Maresco»
All’Orto botanico arriva Fuoricinema Mediterraneo Ficarra e Picone padroni di casa e direttori artistici
L’Orto botanico è ancora protagonista nel calendario culturale palermitano. Dopo i libri e la musica porte aperte anche al cinema con la prima edizione di Fuoricinema Mediterraneo, una rassegna che già tanto successo riscuote da alcuni anni a Milano e che dal 22 al 24 giugno avrà un’edizione gemella proprio nel giardino universitario di Palermo. La direzione artistica per la prima edizione è stata affidata a Ficarra e Picone.
«Fuoricinema – spiega Salvo Ficarra – è una manifestazione che già da qualche tempo si svolge a Milano, quest’anno i milanesi hanno deciso di venire in Sicilia. Tre giornate di incontri, dibattiti, interviste e proiezioni sul mondo del cinema, sia dal punto di vista produttivo, ma non solo». Durante le tre giornate si alterneranno registi del calibro di Roberto Andò, Franco Maresco, Pif e Luca Guadagnino; attori tra cui Francesco Scianna, Cristiana Capotondi e Claudio Gioè, ma anche produttori. Tra gli sponsor dell’evento c’è anche Medusa Film e il suo amministratore delegato, Giampaolo Letta, sarà protagonista di uno degli incontri.
«Noi per primi non vediamo l’ora di fare delle domande alle personalità che verranno – aggiunge Valentino Picone – Sono molto curioso ad esempio di sentire la visione del cinema di Franco Maresco». Saranno proiettati anche dei cortometraggi, tra cui Terra Madre, prodotto da Tommaso Dragotto, uno dei main sponsor dell’evento, un corto su Rocco Chinnici e uno d’animazione, Confino, firmato dal bagherese Nico Bonomolo selezionato per gli Oscar, anche se non è entrato in cinquina. «Una manifestazione che viene realizzata in maniera molto spartana – prosegue Ficarra – Abbiamo cercato di non accedere a sovvenzioni pubbliche e di farcela semplicemente con l’aiuto del privato».
«L’Orto botanico – spiega Paolo Inglese, responsabile della struttura e direttore del Sistema museale dell’ateneo palermitano – rappresenta il simbolo assoluto delle migrazioni civili: lì convivono piante di specie e continenti diversi ed è il simbolo della capacità di questa terra di accogliere tutti. E siamo felici di aprirlo il più possibile per eventi culturali, anzi, puntiamo a farlo diventare un’attrazione sempre più centrale per chi visita la città. Il nostro obiettivo – prosegue – è costruire un museo delle scienze a Palermo. Empedocle e Archimede sono siciliani, è uno scandalo che qui non ci sia un polo museale di questo tipo. La responsabilità è anche la nostra, per divisioni all’interno del mondo accademico che ci sono state molti anni fa».