«Il Centro Astalli esprime seria preoccupazione per le condizioni degli oltre 600 migranti in mare che attendono di essere tratte in salvo in un porto sicuro. Tra loro 123 minori e sette donne incinte. Mettere in salvo vite è atto di umanità che non può essere oggetto di trattative politiche o dispute tra governi». Così […]
Centro Astalli: «Mettere in salvo vite è atto di umanità»
«Il Centro Astalli esprime seria preoccupazione per le condizioni degli oltre 600 migranti in mare che attendono di essere tratte in salvo in un porto sicuro. Tra loro 123 minori e sette donne incinte. Mettere in salvo vite è atto di umanità che non può essere oggetto di trattative politiche o dispute tra governi». Così l’associazione di volontariato palermitana impegnata nella salvaguardia dei diritti dei migranti, e in prima linea in fatto di inclusione e integrazione, rispetto alla decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di chiudere i porti italiani. Una presa di posizione che di fatto ha impedito alla nave Aquarius, che oggi ha tratto in salvo 629 migranti, di approdare in un porto sicuro.
«Il Centro Astalli – continua la nota – chiede una rapida soluzione che permetta di prestare le cure necessarie ai migranti soccorsi. Atti dimostrativi che hanno conseguenze serie sulle già precarie condizioni di donne, bambini e uomini, non risolvono nulla in assenza di politiche di lungo termine che prevedano vie legali d’ingresso. Al contrario vanno ad aumentare il rischio di morte in mare di innocenti in cerca di salvezza. Si chiede infine a tutti gli attori coinvolti di rispettare e applicare la normativa nazionale e le convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare».