L’arrustuta del 25 aprile è anche per i senzatetto «Questo è l’evento che aspettano per tutto l’anno»

Carne, pesce, pasta al forno e tutti i contorni tipici. Sarà un 25 aprile fatto di tradizioni e pietanze immancabili quello organizzato dalla onlus Anirbas e dalla neonata associazione Il mio amico Andrea per i senzatetto di Palermo, che oggi a pranzo potranno gustare il tipico sapore della carne alla griglia. «Questo è un evento che loro aspettano con trepidazione tutto l’anno, per 365 giorni», racconta Sabrina Ciulla, presidente de Il mio amico Andrea, realtà nata per dare una mano ai più deboli. Giunta alla quarta edizione, la giornata si è svolta all’ora di pranzo a piazza Cairoli, alla stazione centrale. Un evento in cui sono impegnati 40 volontari e che permette di servire circa 150 persone.

«Li conosciamo quasi tutti, li abbiamo invitati durante le ronde serali fatte con Anirbas per distribuire i pasti, speriamo che vada tutto per il meglio», si augura Sabrina, che conosce bene le storie di chi vive per strada. «Non è solo un’arrustuta. Con questa giornata loro hanno la possibilità di mangiare finalmente della carne cotta e calda, appena scesa dal fuoco. Un senzatetto difficilmente riesce a mangiarla, Anirbas spesso la distribuisce, mentre altre associazioni puntano più sulla pasta e sulla rosticceria». A dare una mano non sono, però, solo i volontari delle due associazioni, spesso impegnate su fronti comuni, ma anche cittadini e commercianti che conoscono l’impegno che da anni sta dietro questi eventi.

C’è infatti il Banco alimentare, che ha concesso il beveraggio per la giornata, fornendo un contributo importante. Ma anche chi ha fatto la propria parte facendo avere ai volontari un chilo di carne o un pacco di cartone per arrostire o altri generi alimentari. Con la modalità aggiungi un amico, poi, era possibile anche per chi fosse stato distante e impossibilitato a partecipare o a contribuire in qualche modo, invitare al proprio posto un amico senzatetto a cui offrire il pranzo a spese proprie con una quota di dieci euro. E il passaparola ha fatto il resto, rendendo unico un evento che si ripete ormai da quattro anni. A rendere speciale, però, l’edizione di quest’anno, sulla falsariga di quella passata, sarà il ricordo di Vito Parrinello, fondatore del teatro Ditirammu, che l’anno scorso non solo aveva voluto contribuire comprando la carne ma aveva anche allietato tutti con uno spettacolo allestito in piazza insieme ai ragazzi della sua Lapa. «Non possiamo non ricordarlo oggi», dice infatti Sabrina. 


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