Studenti e associazioni universitarie lanciano una petizione per rivendicare il diritto allo studio. Nell'ultimo anno su un totale di 13.807 aventi diritto a Palermo, Catania e Messina, sono state assegnate solo 6.317 borse di studio. «A Bologna, Alma Mater ha risolto il problema con un contributo extra di quasi 500mila euro»
Università, borse studio: un idoneo su due non la riceve «Incide su fuori corso e iscrizioni, Regione intervenga»
Da Palermo a Catania, passando per Messina, cresce l’esercito degli idonei non assegnatari. Nei tre atenei siciliani su un totale di 13.807 aventi diritto, quest’anno sono state assegnate solo 6.317 borse di studio. Uno status che coinvolge sempre più universitari fuori sede che, pur avendo tutti i requisiti necessari per ricevere la borsa di studio, non possono usufruirne per mancanza di fondi. Per far sentire la loro voce, gli studenti degli atenei della regione hanno avviato una petizione per rivendicare un diritto allo studio accessibile a tutti. Un’iniziativa che vede in prima linea i ragazzi delle associazioni universitarie UniAttiva per l’ateneo di Palermo, Koinè e Nike per Catania, Chirone per Messina. «Alla luce dell’aumento dei fondi destinati alle borse di studio – reclamano i promotori in una nota agli enti responsabili – chiediamo al commissario straordinario dell’Ersu di Palermo, ai presidenti dell’Ersu di Catania e di Messina, che tutti gli studenti ritenuti idonei per reddito e merito possano effettivamente usufruire delle borse di studio e che vengano erogate improrogabilmente entro il 31 gennaio di ogni anno accademico».
L’esito delle graduatorie «idoneo non assegnatario» ha lasciato sbigottiti la maggior parte dei richiedenti. Come Andrea, studente della facoltà di Medicina dell’Università di Messina. Fuori sede e senza borsa di studio può solo contare del sostegno economico della famiglia per pagare l’affitto mensile, le bollette, l’acquisto dei libri di testo, i biglietti dei mezzi di trasporto. «Secondo me, ogni studente fuorisede – ci tiene a precisare a MeridioNews – che risulta essere idoneo ha il diritto di avere delle agevolazioni, ovviamente sempre dopo aver raggiunto i crediti formativi necessari che dimostrino una carriera universitaria sempre in avanzamento».
«A Messina, nello specifico, – spiega Giuseppe Mangiapane, presidente dell’associazione Chirone – ci sono 3.100 idonei di cui 1.170 non assegnatari». Quasi uno su due. Di fronte a questa situazione «paradossale e insostenibile che perdura da anni», non si può restare indifferenti. «Chiediamo – continua – che anche la Regione si faccia carico del problema degli studenti idonei non assegnatari. Si tratta di un problema che riguarda diverse università italiane, ma una soluzione valida è stata proposta dall’Alma Mater di Bologna che ha stanziato un ulteriore contributo di quasi 500mila euro, fornendo un sostegno a tutti gli studenti idonei. Siamo consapevoli che ben diversa è la realtà economica del Sud e nello specifico della Sicilia, ma ci auguriamo che la Regione sia disposta ad aprire un dialogo con le associazioni studentesche per provare a costruire insieme delle soluzioni valide nel breve tempo».
«Attualmente – comunica Laura Campagna, dirigente del settore Concorsi e benefici Ersu Palermo – sono stata assegnate 2.930 borse di studio e gli studenti idonei risultano 5.463. Ma – assicura – è in fase di valutazione l’assegnazione di altre borse di studio». Una notizia che fa sperare tanti studenti come Federica Fragapane, fuori sede della facoltà di Lingue di Palermo e componente dell’associazione Uniattiva. «Ho partecipato al concorso per richiedere la borsa di studio – racconta – perché potevo accedervi in base al reddito familiare e ai crediti raggiunti per anno. Nel mio corso di laurea, abbiamo fatto richiesta in tre ma solo uno ha vinto la borsa. Questo vuol dire che non ho diritto a un euro, posso usufruire gratuitamente della mensa, ma tutte le altre spese come libri, trasporti, sono a carico mio. Sono beneficiaria di posto letto, ma chi non ha neanche quello? L’Ersu è l’ente per il diritto alla studio fino ad un certo punto perché non viene garantito a tutti».
«Vogliamo ritornare ad essere rappresentanti nei consigli di amministrazione dell’Ersu». A sostenerlo è Alessandro Bella, presidente dell’associazione catanese Nike. «L’Ersu – interviene Giuseppe La Porta, coordinatore dell’associazione Koinè – è un ente importantissimo. È incredibile che da più di due anni gli studenti non siano più presenti all’interno del cda». Dai dati Ersu Catania emerge che sono 2.217 gli studenti vincitori di borse studio a fronte dei 5.244 idonei ma non assegnatari. Un dato sconfortante che incide, secondo i due referenti, sull’alta percentuale di fuori corso, che per mantenersi sono costretti a cercarsi lavoretti part-time, e sul calo delle iscrizioni. «Gli studenti – sottolinea Bella – chiedono più risorse per il diritto allo studio, fondamentali per molti per continuare gli studi e garantire un futuro migliore per sé e per la nostra terra».