L'accesso a due delle stazioni della rete ferroviaria cittadina sconta carenze di lunga data. La direzione Fce promette di sostituire gli impianti non funzionanti grazie a un bando già espletato, che dovrebbe servire a progettazione e realizzazione. Guarda il video
Metropolitana, viaggio tra le scale mobili non funzionanti Gara d’appalto per migliorare l’accessibilità «in tre mesi»
La metropolitana si fa sempre più largo nelle abitudini dei catanesi, al netto di carenze, dettagli ancora da limare in attesa del definitivo allargamento verso l’aeroporto, da una parte, e verso Paternò, dall’altra. Gli aggiustamenti, però, servono a partire dalle vie d’accesso alle nove stazioni cittadine aperte al traffico ferroviario, ambito in cui più emergono le differenze tra le strutture fresche d’entrata in funzione e quelle che già mostrano i segni del tempo. Se al capolinea Stesicoro e nelle stazioni di Milo e San Nullo tutti gli ingranaggi sembrano essere al loro posto, lo stesso non può dirsi a Borgo e Italia, dove resta ancora irrisolto il problema di scale mobili e barriere architettoniche. Nella prima stazione, per lunghi anni non si è mossa la lunga scala che conduce su via Etnea; nella seconda sono bloccate da tempo quelle degli accessi su viale Vittorio Veneto, via Ramondetta e via Oliveto Scammacca. «Ormai non ci facciamo più caso – commenta un cittadino – ma è soprattutto chi ha più difficoltà a muoversi che paga il prezzo».
Per quanto riguarda la stazione Italia, comunque, la speranza è che tutto si aggiusti con la fine dei cantieri di riqualificazione attualmente in corso. Salvatore Fiore, ingegnere della Ferrovia Circumetnea che, a marzo, ha preso il posto di Alessandro Di Graziano nel ruolo di direttore generale, fa il punto. Le scale mobili sono vecchie e vanno sostituite del tutto: «Abbiamo espletato la gara per progettare e realizzare nuove scale, in due-tre mesi il problema sarà risolto». Lo stesso dovrebbe valere per la stazione Borgo, dove resta anche lo stallo sulla questione delle infiltrazioni d’acqua e degli ascensori mai entrati in funzione. «Nelle gallerie meno nuove capita che l’acqua si infiltri, anche per le perdite della rete idrica, ma si tratta di problemi risolvibili – spiega ancora Fiore – mentre la scala mobile su via Etnea in realtà è funzionante, ma qualcuno si diverte a bloccarla premendo il pulsante di sicurezza».
Nessun problema nelle altre stazioni più vecchiotte, Galatea e Giuffrida, e al capolinea provvisorio di Nesima. Scale mobili off limits, invece, alla stazione Giovanni XXIII: sono interdette al pubblico le due rampe di raccordo fra la superficie e i varchi. Una situazione provvisoria: è in corso il montaggio di una copertura sulle bianche strutture metalliche che movimentano il profilo architettonico della piazza costruita assieme alla stazione, fra viale Africa e via della Libertà. Chi si lamenta, lo fa quando si parla dell’acquisto dei biglietti: la gran parte delle macchinette disponibili non accetta carte di credito o bancomat. Chi arriva nelle stazioni della metropolitana senza spiccioli o contanti deve così tornare indietro. Una pecca incomprensibile, soprattutto per stranieri e turisti. I treni, intanto, vanno e vengono senza sbavature negli orari. La folla cresce man mano che ci si avvicina al centro città.