Elezioni Adrano, Fabio Mancuso cerca la rivincita Dopo Ferrante: il flirt fra Sammartino e pezzi di FI

C’è una certezza attorno cui ruota il moto in apparenza senza bussola della politica ad Adrano: salvo miracoli, vedere il centrodestra unito alle Amministrative del prossimo giugno sarà impossibile. Questo porta con sé anche un curioso paradosso. Nella città etnea esistono almeno due Forza Italia: da una parte il gruppo consiliare che porta quel nome, composto però dagli uomini dell’ex sindaco Fabio Mancuso, candidato alle Politiche con Noi con l’Italia-Udc; dall’altra gli uomini che gravitano intorno al sindaco uscente Pippo Ferrante. L’ex finiano, vicino all’ex senatore Pino Firrarello a sua volta da poco rientrato nel partito di Berlusconi, sta per farsi da parte essendo già al secondo mandato. Entrambi i frammenti forzisti sono coinvolti nella bagarre sui futuri candidati sindaco che si consuma intorno all’insanabile contrasto fra la maggioranza in scadenza e il revanscismo dei centristi mancusiani, veicolato dal contenitore Muovi Adrano

Mancuso, ex deputato regionale Pdl arrestato nel 2011 con l’accusa di concorso in bancarotta e associazione a delinquere, cinque anni fa perse al ballottaggio proprio contro Ferrante. Eppure la scena politica, in barba anche alle grane giudiziarie, non l’ha mai abbandonata. Sulla via del riscatto, un primo punto lo aveva segnato a novembre, con l’elezione a deputato regionale del suo fedelissimo Giovanni Bulla fra le fila dell’Udc. Delle sue cinquemila e passa preferenze, quasi tremila arrivarono da Adrano. Pochi giorni fa, Mancuso avrebbe voluto incassare un’altra dimostrazione di forza, da candidato alla Camera nel listino Nci-Udc. Il flop della quarta gamba del centrodestra si è però trascinato anche le speranze dell’ex primo cittadino di Adrano. In città la lista centrista ha toccato il 14 per cento, dato che ha soddisfatto Mancuso, ma quei 2200 voti per qualcuno sono stati numeri al di sotto delle aspettative

Che l’ex deputato possa adesso riprovarci da sindaco è ipotesi da lui stesso smentita in più occasioni. Difficile però che Muovi Adrano organizzi le primarie ventilate finora. «C’è poco tempo», trapela dal gruppo. E poi il candidato dovrà piacere all’intera coalizione mancusiana, già con cinque-sei liste in rampa di lancio. Sergio Piscione, 29enne imprenditore, ha lasciato il ruolo di coordinatore del movimento per farsi avanti, con o senza primarie. Potrebbero contendergli la nomination il consigliere della Forza Italia mancusiana Carmelo Pellegriti e un altro fedelissimo, Francesco Messina, che di Mancuso è pure il legale.

Un altro polo politico adranita dovrebbero metterlo su i reduci della sindacatura Ferrante. Convergono nell’area i forzisti vicini rispettivamente a Salvo Pogliese e Marco Falcone: l’ex assessore Aldo Di Primo  legato all’ex sindaco di Biancavilla, candidato alle RegionaliMario Cantarella  e l’assessore in carica Paolo PolitiPoi ci sarebbero i dagostiniani Vincenzo Calambrogio, vicesindaco, e Salvo Coco, per arrivare poi fino ai firrarelliani – oggi di nuovo forzisti – Pino Liggeri e lo stesso Ferrante, transitato negli anni per vari partiti fra cui Futuro e libertà e Pdl. Proprio Di Primo sarebbe il nome più caldo per la candidatura, anche perché non sgradito a un’altra inquieta cordata politica, quella orbitante intorno al deputato regionale Pd Luca Sammartino.

Il renziano da 30mila e passa preferenze, dal canto suo, ha benedetto la nascita del gruppo Generazione Adrano 2.0. Qui ci sono in prima linea Antonio Bulla, Francesco Dell’Aquila e Salvatore Monciino, quest’ultimo papabile candidato sindaco così come il professionista Alfio Cinardi. Ma guardano sempre a Sammartino anche gli uomini di Obiettivo Adrano, con in testa il consigliere già Pdl Giovanni Ricca, negli ultimi giorni dialoganti su più fronti.

Un candidato sindaco, poi, potrebbe esprimerlo una coalizione centrata sul gruppo civico Symmachia, presieduto da Calogero Rapisarda. Nel 2013 la loro candidata sindaca era Angela Anzalone, al ballottaggio apparentatasi con Ferrante. L’alleanza si ruppe quasi subito, svuotando però la forza politica di consiglieri e aderenti. Oggi, per ricostruire il fronte, si guarderebbe soprattutto a sinistra. Dove si muovono anche altri frammenti del locale Pd, come Symmachia squassato dall’esperienza di governo al fianco di Ferrante e anche dalle divisioni fra chi sta con Sammartino e chi no. Nomi come la consigliera Adele Trovato, vicina a Anthony Barbagallo, e Luca Petralia, vicino all’ala Cgil di Angelo Villari, cercano dunque casa. Legato a un altro dem, l’uscente deputato Giovanni Burtone, è un ex sindaco che adesso vorrebbe ricandidarsi, Angelo D’Agate. Era lui primo cittadino quando, nel 1991, il Comune di Adrano venne sciolto per infiltrazioni mafiose. Adesso, si è posto alla guida del movimento Città nostra.

Altri aspiranti alla poltrona di sindaco potrebbero poi arrivare dal Movimento 5 stelle – in pole c’è l’attivista Manuela Scarvaglieri – e da Fratelli d’Italia con Nicola Monteleone, riferimento del deputato regionale Gaetano Galvagno, messosi alla testa del movimento Vivere a colori.


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