Ai parlamentari eletti nei collegi uninominali, tutti del Movimento 5 stelle, si aggiungono otto nomi che volano a Palazzo Madama grazie al riparto proporzionale dei seggi. Tre di questi posti se li spartiscono centrodestra e Pd. Poi le conferme di Giarrusso e Catalfo e i debuttanti Anastasi e Floridia
Politiche, i senatori catanesi eletti al proporzionale Stancanelli, Sudano, Giammanco e quattro grillini
Cinque anni fa i senatori catanesi del Movimento 5 stelle volati a Roma dopo le elezioni erano tre: Mario Giarrusso, Nunzia Catalfo, Ornella Bertorotta. Le Politiche del 2018, sull’onda del trionfo grillino in Sicilia, fanno quasi raddoppiare la pattuglia. Ai due nomi vincenti nei collegi uninominali del Catanese per Palazzo Madama – Tiziana Drago su Acireale e Nunzia Catalfo su Catania – si aggiungono i senatori eletti con il riparto proporzionale dei seggi, attingendo dai listini bloccati del collegio plurinominale della Sicilia 02. Qui il Movimento si attesa al 48,8 per cento. Secondo i primi conteggi ancora non ufficiali, ci sarebbe spazio dunque per una riconferma, Mario Giarrusso, e due novità: il giarrese Cristiano Anastasi, imprenditore del settore energie rinnovabili, e la messinese Barbara Floridia, docente e scrittrice, già candidata sindaca 5s a Venetico. Anastasi nel 2017 si era presentato alle Comunali di Giarre: per lui 83 preferenze. Dietro Giarrusso, nel listino, compare sempre la senatrice uscente Catalfo, che però opterà per l’elezione all’uninominale. Eppure, in forza di uno dei cavilli del Rosatellum, il posto liberato al proporzionale non verrà assegnato a un altro candidato catanese, bensì alla circoscrizione di un’altra regione. Questo perché le liste del Movimento, grazie all’en plein isolano, si sono praticamente esaurite e non ci sono più candidati utili al subentro.
Dopo il blocco dei cinque senatori pentastellati, al proporzionale restano poi tre seggi utili nei collegi catanesi per il Senato che si spartiscono centrodestra e Pd. Nel 2013 l’allora Pdl aveva eletto Salvo Torrisi, Pippo Pagano ed Enzo Gibiino. Oggi dalle falde dell’Etna stacca il biglietto per Palazzo Madama la palermitana di Forza Italia – al 20,1 per cento – Gabriella Giammanco. Giornalista e portavoce del partito in Sicilia, è già stata deputata azzurra per due legislature. Nulla da fare per gli altri forzisti nel listino, tra cui lo stesso Torrisi, presidente uscente della commissione Affari costituzionali. L’altro posto spettante al centrodestra lo incassa Fratelli d’Italia ai danni della Lega – che invece elegge Giulia Bongiorno in Sicilia occidentale – in forza del risicato quattro per cento acciuffato in Sicilia orientale. Si salva così in calcio d’angolo l’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, ospitato dal partito di Meloni in quota Diventerà bellissima, sconfitto all’uninominale di Catania dalla senatrice Catalfo.
Il Pd, infine, elegge Valeria Sudano, l’ex deputata regionale di Cantiere popolare fondatrice assieme a Luca Sammartino del movimento centrista Articolo 4, confluito nel 2015 nel partito di Renzi. Nipote dell’ex senatore democristiano Mimmo Sudano, l’avvocata era capolista dem al Senato, davanti a Beppe Picciolo, ed è arrivata terza all’uninominale di Catania con circa il 12 per cento dietro Catalfo e Stancanelli.