A nulla è valsa la mobilitazione cittadina: la fondazione Whitaker mantiene i cancelli chiusi dello spazio verde non distante dalla Zisa. «Noi non ci fermeremo - dice la consigliera pentastellata Concetta Amella - e abbiamo predisposto un'interrogazione sui bilanci della fondazione»
Villa Malfitano, chiusa convenzione col Comune M5s: «Speriamo che il sindaco non si arrenda»
A nulla sono valsi, finora, gli sforzi delle mamme e la mobilitazione del consiglio comunale: villa Malfitano di via Dante rimane chiusa. Mesi di appelli alla fondazione Whitaker, che gestisce lo spazio verde non lontano dalla Zisa, che sono rimasti inascoltati. E oggi l’ulteriore doccia fredda: dopo l’interrogazione del consiglio della V circoscrizione, è giunta la risposta dell’assessore al Verde Sergio Marino che ha informato come la convezione tra il Comune e la fondazione – che sarebbe dovuta scadere a marzo – in realtà non era più rispettata da settembre 2017.
Il motivo del contendere è sempre quello, vale a dire il personale destinato alla cura del giardino: fino all’autunno scorso a ciò provvedeva la giunta, quando poi la giunta Orlando ha preferito destinare quei lavoratori ad altri settori la fondazione ha deciso di chiudere i cancelli. Ciò ha scatenato malumori tra i cittadini, le mamme e le insegnanti che saltuariamente usufruivano del parco e che tempestivamente hanno lanciato una petizione online che ad oggi riporta oltre 1500 firme. Tra i consiglieri che si sono prodigati per la riapertura di villa Malfitano c’è anche la pentastellata Concetta Amella, che ha promosso diversi incontri con la presidente della fondazione e i responsabili di Reset e Verde e Vivibilità Urbana.
«Dopo la chiusura del parco Cassarà – commenta la consigliera – i cittadini vengono privati di un altro spazio verde e a pagarne le conseguenze sono ancora una volta i bambini. Speriamo che anche il sindaco non si arrenda e, come aveva già fatto ai tempi della chiusura di parco Cassarà, convinca la fondazione Whitaker a riaprire le porte ai cittadini palermitani nel rispetto del suo statuto della fondazione che prevede in primis di “promuovere l’incremento della cultura, dell’istruzione e la divulgazione dei valori artistici nelle varie espressioni”. Noi certamente non ci fermeremo e pertanto abbiamo già predisposto, tramite la nostra portavoce all’Ars Roberta Schillaci un’interrogazione sui bilanci della fondazione».