Il provvedimento è la conseguenza dell'indagine Mare Monstrum, che la scorsa estate ha scosso la città. Secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe creato un sistema corruttivo per aggiudicarsi appalti a lui favorevoli nel trasporto con le Egadi. Tassello determinante sarebbe la funzionaria della Regione, Salvatrice Severino
Sequestrate quote di Liberty Lines e Trapani Calcio Sigilli ai beni di Vittorio Morace, valore di 10 milioni
Sequestrate il 97 per cento delle quote di Liberty Lines, la società di navigazione che collega la Sicilia alle isole Egadi; e il 50 per cento delle quote del Trapani calcio. Sull’imprenditore Vittorio Morace si abbatte il provvedimento del Tribunale di Palermo, che ha disposto il sequestro di beni mobili, immobili, quote aziendarie e rapporti bancari per un valore complessivo di 10 milioni 108mila euro. Una somma che sarebbe l’equivalente delle utilità che Morace avrebbe ricavato corrompendo una funzionaria della Regione, Salvatrice Severino, responsabile dei bandi di gara sul trasporto marittimo che l’imprenditore trapanese si è aggiudicato.
I sigilli a due delle più importanti società di Trapani rappresentano la conseguenza dell’inchiesta Mare Monstrum che la scorsa estate ha scosso il capoluogo, a causa del coinvolgimento di personaggi di spicco come Girolamo Fazio (candidato sindaco che fu costretto a ritirarsi dalla corsa alle Amministrative, determinando il commissariamento del Comune), lo stesso Morace, e politici di calibro regionale e nazionale (Rosario Crocetta e l’ex sottosegretaria Simona Vicari), oltre che funzionari della Regione. Secondo l’accusa, Vittorio Morace avrebbe creato un sistema corruttivo per mantenere il controllo del trasporto marittimo e aggiudicarsi appalti a lui favorevoli.
Tassello fondamentale di questo piano sarebbe stata Salvatrice Severino, dirigente pro tempore dell’assessorato ai Trasporti della Regione Siciliana. «L’accordo – ricordano gli investigatori – avrebbe portato la funzionaria a predisporre e confezionare bandi di gara aventi ad oggetto l’affidamento quinquennale del servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse con mezzi veloci tra la Sicilia e le isole minori, secondo modalità collimanti con gli interessi della compagnia di navigazione». Severino avrebbe inoltre erogato in favore di Ustica Lines s.p.a. (di cui Vittorio Morace era presidente pro tempore all’epoca dei fatti) dieci milioni di euro «a titolo di compensazioni finanziarie per prestazioni di trasporto marittimo mai rese dalla società».
Il Tribunale di Palermo ha condiviso le conclusioni a cui sono giunti i carabinieri e ha disposto il sequestro preventivo. Nel dettaglio, il provvedimento cautelare ha riguardato: quote della Liberty Lines s.p.a. dal valore nominale di 10 milioni 37mila euro, pari al 97,17 per cento della società; quote della Trapani calcio s.r.l., dal valore nominale di 15mila euro, pari al 50 per cento della società; 13 rapporti bancari; un terreno a Caivano (in provincia di Napoli); e un’auto. «Il sequestro delle quote societarie – sottolineano gli investigatori – non influirà sull’operatività della Liberty Lines e della Trapani Calcio».
Aggiornamento del 6 marzo 2023
In relazione all’accusa di corruzione, nel 2019 il gup del Tribunale di Palermo ha deciso il non luogo a procedere nei confronti di Vittorio Morace. Nel 2021 i giudici della sezione misure di prevenzione di Palermo hanno disposto il dissequestro dei beni dell’armatore, per 10 milioni di euro, sequestrati dalla Dia.