Calogero Ricciardello ha 37 anni ed è originario di Brolo. Dopo avere lavorato in un'emittente televisiva veneziana, parte per l'Australia e si specializza nella produzione di documentari. La Sicilia, però, non l'ha mai dimenticata e ora è impegnato nella realizzazione di lavori che ne raccontino la quotidianità
Sei doc per raccontare al mondo le tradizioni siciliane Regista lancia raccolta fondi: «Salviamo il presente»
Si chiama Sicilian moments l’ambizioso progetto del 37enne regista Calogero Ricciardello che ha deciso di «raccontare la Sicilia nella sua semplice, umana e imperdibile autenticità», attraverso le testimonianze e le storie della gente comune. Per riuscirci, il giovane ha lanciato una raccolta fondi online sulla piattaforma Produzioni dal basso. C’è tempo fino a marzo per racimolare parte dell’importo prefissato, pari a quattromila e 800euro, che servirà a coprire i costi per il noleggio delle attrezzature, le riprese video, la post produzione e le spese di viaggio. «Per partecipare al finanziamento basta davvero poco, con un minimo contributo di cinque euro è possibile sostenere il progetto», spiega a Meridionews il filmmaker.
La Sicilia e la videocamera sono da sempre le sue due più grandi passioni. Classe 1980, Calogero nasce a Brolo, un incantevole borgo medievale in provincia di Messina. Con una laurea in cinema sperimentale, conseguita al Dams di Bologna, comincia a lavorare per una emittente televisiva veneziana fino a quando non decide di partire per l’Australia. «Quando ti trovi a dover lasciare la tua terra – dice – l’unica cosa che puoi portare con te sono i valori autentici che costituiscono il dna di ogni siciliano». Durante la permanenza australiana, il giovane si specializza in documentari. Dopo quattro anni trascorsi all’estero, torna a casa. «Quando sono rientrato – racconta – mi sono accorto di quanto la mia terra mi fosse mancata. Chi nasce in Sicilia, quasi spesso finisce per parlarne male senza accorgersi della sua bellezza e del rapporto viscerale e speciale che abbiamo con lei. Solo nella lontananza riusciamo realmente ad apprezzarla e a rafforzare il legame con l’isola perché, in fondo, staccarsene del tutto è impossibile». Sicilian moments è una dichiarazione d’amore alla Sicilia. «Ho sentito l’esigenza – confessa Ricciardello – di ritornare alle mie origini e rappresentare la mia terra attraverso la realizzazione di una raccolta di brevi video che racchiuderanno momenti e istanti di un territorio e della vita dei suoi abitanti». L’occhio della videocamera penetrerà all’interno dei singoli vissuti di casalinghe, artigiani, pescatori, contadini. «Gente umile e portatrice di sani principi», come la definisce il regista, che racconteranno in prima persona antiche usanze e consuetudini quotidiane tramandate da generazioni con devozione.
L’idea del progetto deriva dal successo riscosso con la precedente realizzazione di due video, uno dedicato ai rituali del sugo di pomodoro fatto in casa e intitolato A Sarsa e l’altro che racconta la preparazione della carne infornata (A carni ‘nfurnata), che sono stati visualizzati e condivisi da migliaia di follower sia in Italia che all’estero. Incoraggiato dal risultato ottenuto, il giovane filmmaker decide di girare almeno altri sei video che, come i precedenti, permetteranno al pubblico di scoprire la cultura e l’identità siciliana. L’utilizzo dei sottotitoli in inglese, come per i primi due lavori, darà al progetto un respiro internazionale. «Sarà un modo per far conoscere la nostra terra al mondo, ma soprattutto permetterà ai siciliani che vivono all’estero da più generazioni di ritrovare le proprie radici», spiega Ricciardello. Sicilian moments è pensato come un progetto dinamico, «un work progress in costante mutamento», che stabilirà la scelta dei temi in corso d’opera, grazie ai numerosi contributi aggiuntivi dei protagonisti che, di volta in volta, indirizzeranno il regista nelle storie da raccontare. Gli intervalli tra un tema e l’altro, dalla durata di 20 secondi circa, anticipa Ricciardello «saranno rappresentati, da inquadrature fisse su delle porzioni di paesaggio, vere e proprie finestre sulla Sicilia».
Che si rappresentino le tradizioni culinarie pasquali, gli antichi mestieri, la preparazione del pane fatto in casa e la raccolta delle olive, il lavoro punta a essere un emozionante viaggio alla scoperta della sicilianità. Con questa iniziativa, il 37enne non solo desidera rafforzare il legame con le proprie origini, ma soprattutto intente fare scoprire alle nuove generazioni l’importanza delle tradizioni prima che si perdano definitivamente. «I miei video – ci tiene a precisare – vogliono anche educare le nuove generazioni a tradizioni che, in Sicilia, non appartengono al passato ma sono vive perché riguardano momenti della nostra vita quotidiana».