«Meno fretta, più democrazia»

Nuova azione di protesta del Coordinamento Unico d’Ateneo dell’Università di Catania. Forte del successo delle 551 firme a una mozione critica nei confronti del ddl Gelmini raccolte nello scorso novembre tra professori e ricercatori strutturati, compresi presidi di facoltà e alcuni docenti emeriti, ben oltre un terzo del totale dei docenti di ruolo dell’Università di Catania, il “coordinamento unico” abbraccia ormai trasversalmente tutte le fasce della docenza ed è collegato sia ai precari della ricerca che agli studenti del “movimento”. Stavolta la mobilitazione riguarda l’imminente revisione dello Statuto d’Ateneo, dopo la recente approvazione in Parlamento del decreto Gelmini. Il “coordinamento unico” manifesta il proprio dissenso nei confronti della scelta del rettore Antonino Recca “di imporre un’accelerazione al processo costituente, facendo nominare la Commissione”, e chiede “che si agisca in maniera più democratica nella composizione della Commissione, ascoltando i pareri di tutto il mondo universitario”.

Nel merito, il coordinamento propone un documento , presentato ieri alla facoltà di Farmacia nel corso di una conferenza stampa, con cui sottolinea l’esigenza di “una consultazione ampia e democratica di tutte le componenti, l’apertura di un dibattito inclusivo e trasparente sui nodi più critici del processo di elaborazione del nuovo statuto di Ateneo a partire dalla composizione della commissione che dovrà redigere il nuovo testo”. “Riteniamo – si legge sul documento – che si debba procedere, come detto, ad una elezione dei componenti su base democratica oppure, come fatto da altri Atenei, che si possa chiedere alle strutture, alle aree ed alle componenti del nostro ateneo di indicare una rosa di nomi tra cui scegliere la commissione stessa secondo forme paritarie di rappresentanza di tutte le componenti docenti e con la presenza irrinunciabile della componenti non docenti”.

Il testo chiarisce poi alcuni degli aspetti più importanti che dovranno riguardare la stesura della nuova “carta costituzionale” dell’Università di Catania: la “previsione di criteri chiari e trasparenti per la scelta dei componenti esterni del CDA” e per l’elezione del Rettore e degli organi dell’Ateneo. Inoltre, chiedono che il nuovo Statuto, preveda “forme di democrazia diretta su questioni di vitale importanza per l’ateneo”, “forme chiare di distribuzione delle risorse e di costruzione delle programmazioni di chiamata delle unità, secondo criteri trasparenti legati alla qualità della ricerca e della didattica” e “forme di monitoraggio dell’offerta didattica al fine di evitare – in seguito alle riduzioni venture di risorse – tagli di settori importanti”.

Intanto, nella riunione di ieri pomeriggio, 28 gennaio, il CdA ha approvato la proposta del rettore Recca, procedendo immediatamente alla nomina dei primi sei componenti della commissione per la revisione dello Statuto (Legge n. 240 del 30/12/2010, art. 2 comma 5). Si tratta di Andrea Bettetini, ordinario di Diritto ecclesiastico (facoltà di Giurisprudenza); Ida Nicotra, ordinario di Diritto costituzionale (facoltà di Economia); Francesco Nocera, ricercatore di Tecnica degli Impianti (facoltà di Architettura, sede di Siracusa); Riccardo Noto, associato di Medicina interna (facoltà di Medicina); Domenico Sciotto, ordinario di Chimica organica (facoltà di Scienze); Massimo Sturiale, ricercatore di Lingua inglese (facoltà di Lingue, sede di Ragusa). La designazione dei sei membri della commissione, però, non è avvenuta all’unanimità. Si sono infatti astenuti dal voto il prof. Giascomo Pignataro, ordinario di Scienza delle Finanze ed ex Presidente della Scuola Superiore e il prof. Salvatore Santo Signorelli, associato di Semeiotica presso la facoltà di Medicina.

I restanti sei componenti della commissione potrebbero essere eletti già all’inizio della prossima settimana. Il Magnifico ne ha infatti posto la designazione all’ordine del giorno di un’adunanza straordinaria del Senato accademico, convocata per lunedì 31 gennaio. Sulla base dell’imminente completamento della commissione, i ricercatori, nel corso della conferenza stampa, hanno rivolto un appello ai Presidi di Facoltà, in qualità di componenti del Senato, a non dare corso, nella riunione del 31, alla nomina dei commissari, “dando avvio ad una fase di consultazione democratica da cui scaturiscano i componenti della commissione insieme ai contenuti vincolanti che ispirino la stessa nella redazione della carta costituente del nostro Ateneo”.

Il Coordinamento Unico fa infine sapere che ritiene indispensabile proseguire lo stato di agitazione e mantenere alta l’attenzione sull’università, in ambito locale e nazionale, e annuncia “una petizione programmatica che, sulla scorta del documento dei giorni scorsi, promuova un percorso di audizioni e dibattito da cui emergano i contenuti fondamentali che dovranno ispirare la redazione dello Statuto”.


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