La mafia e la massoneria vista come un gioco utile Dal divieto dei Corleonesi alle soffiate a Provenzano

Acclarato, talvolta, spesso solo supposto o ventilato, ma il legame tra mafia e massoneria non è di certo cosa nuova. Lo sa la commissione nazionale antimafia che, in una delle sue ultime indagini tra le carte delle Procure siciliane e calabresi, ha trovato più di un filo conduttore che lega le due organizzazioni. A volte anche in modo pesante. Tra gli uomini delle cosche, infatti, è stato registrato «un elevato numero di appartenenti alla massoneria – si legge nella relazione redatta – a partire dall’anno 1990». È questo il periodo in cui le segnalazioni, «anche da parte di taluni massoni, circa infiltrazioni mafiose nella massoneria», sono diventate sempre maggiori nel numero e nell’attendibilità, tanto che talvolta si è arrivati «all’abbattimento di logge calabresi e siciliane, talvolta, anche “per possibile inquinamento malavitoso”», dunque allo scioglimento delle organizzazioni locali.

Uno dei primi esempi è stato il caso di Giuseppe Mandalari, gran maestro dell’ordine e gran sovrano del rito scozzese antico, noto soprattutto per essere stato indicato come il commercialista di Totò Riina. Mandalari sta scontando una condanna a 15 anni di carcere. Avrebbe fatto lui da tramite tra le cosche e le logge del Trapanese, cercando anche di intervenire sull’esito di un processo grazie all’influenza di alcuni fratelli. Nel Palermitano, invece, i primi a «coltivare queste relazioni, fuori dal vincolo mafioso, erano stati Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo, che intuirono ben presto l’utilità di un’adesione a logge massoniche», ma dopo le guerre di mafia e l’ascesa dei corleonesi le relazione extraconiugali, come veniva chiamata l’appartenenza a più organizzazioni, sono state vietate, come raccontato nelle dichiarazioni da collaboratore di giustizia di Giovanni Brusca.

Un divieto che però non è stato sempre così rigido, se anche Bernardo Provenzano, come pare, avrebbe avuto dei contatti con le logge. A raccontarne ai magistrati è il pentito villabatese Francesco Campanella, uno che, per sua stessa ammissione «giocava a fare il massone» e che fin da giovane apparteneva al Grande oriente d’Italia Triquetra. Campanella era al soldo del capomafia Nicola Mandalà, che di Binnu curava la latitanza. Sarebbe stato lo stesso boss di Villabate a mettere al corrente il suo sottoposto del fatto che lo avrebbero arrestato a breve, cosa che si è poi verificata e che avrebbe dunque dovuto fare riferimento al padre Nino. Da Mandalà, Campanella «aveva invece appreso “che esisteva un terzo livello di soggetti in relazione direttamente con Bernardo Provenzano, all’epoca, che consentiva alla mafia di avere benefici a livello di informazione da forze dell’ordine, magistrati, servizi segreti, ecc. ( ..) Informazioni di prim’ordine. ( ..) a un terzo livello dove c’era di mezzo la massoneria».

La massoneria, sempre secondo Campanella, sarebbe stata vista come un impegno non troppo serio da parte dei mafiosi, che tuttavia aderivano per goderne dei benefici. La sua doppia appartenenza, infatti, che risale agli anni ’90, era nota a entrambe le organizzazioni e «non era osteggiata né dall’una né dell’altra parte». Mandalà, anzi, aveva ritenuto che potesse essere «una cosa interessante e che .. sarebbe potuta tornare utile in qualche maniera». Campanella stesso ha dichiarato che «c’erano persone importanti che determinavano gestione di potere come pubblici funzionari, avvocati, notai, magistrati (..) la massoneria aveva (..) importanza nella città di Palermo in termini di potere economico, politico, decisionale, quindi aveva senso che io stessi anche all’interno di questa organizzazione».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]