L’associazione contro le mafie, insieme alle amministrazioni dei due Comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello, dà vita al raccolto dalle terre che sono state teatro dell’assassinio del piccolo Giuseppe Di Matteo. L'olio prodotto sarà destinato alle famiglie in difficoltà dei due paesi
Libera, raccolta delle olive nelle terre dei boss «Sarebbero andate perdute, così le doneremo»
La terra dona i propri frutti e la gente del posto accetta questo generoso regalo. A maggior ragione se quella stessa terra era di proprietà di quegli uomini d’onore che, senza pietà, uccisero e sciolsero nell’acido un innocente. Quella che sta per arrivare sarà una domenica segnata dal ricordo delle vittime della mafia ma anche del riscatto, organizzata dall’associazione antimafia Libera, con il patrocinio dei Comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello.
Nei due piccoli Comuni della Valle dello Jato saranno raccolte le olive dagli alberi che crescono nei terreni vicini al Giardino della Memoria, il luogo tristemente passato alle cronache poiché è lì che venne ucciso il piccolo Giuseppe Di Matteo. La sua colpa? Quella di essere il figlio di un collaboratore di giustizia. Il piccolo venne rapito nel 1996 da Cosa nostra e alla fine fu ucciso e sciolto nell’acido per ordine del boss Giovanni Brusca. L’area in cui saranno raccolte le olive domenica apparteneva al pentito Vincenzo Chiodo, uomo d’onore della famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato. L’attività proseguirà poi in un altro appezzamento di terreno in cui presto sorgerà un centro anti violenza. Il pezzo di terra è stato confiscato al mafioso e collaboratore di giustizia Giuseppe Monticciolo, anche lui ritenuto uno degli esecutori materiali dell’omicidio del piccolo Di Matteo.
«L’idea della raccolta delle olive nei terreni tolti a Cosa nostra – racconta a Meridionews il sindaco di San Cipirello Vincenzo Geluso – è stata proposta nel corso di un incontro avvenuto a San Giuseppe Jato con il sindaco Agostaro e alcuni esponenti dell’associazione Libera. Ci siamo chiesti: perché non raccogliere le olive che altrimenti andrebbero perdute? Perché non donare l’olio prodotto in beneficenza? La proposta è stata accolta con favore sia dall’amministrazione jatina, sia dai volontari dell’associazione Libera». Per l’occasione Assolivo, un’associazione dei produttori olivicoli che gestisce un bene confiscato alla mafia a San Cipirello, metterà a disposizione gratuitamente il proprio frantoio.
«In sinergia con le due amministrazioni comunali di San Giuseppe e San Cipirello – dice Chiara Cannella, referente di Libera nella Valle dello Jato -, il distaccamento territoriale di Libera ha deciso di dare vita a questa raccolta solidale in due beni confiscati alla criminalità organizzata. Ci sono diversi alberi di ulivo che hanno una buona quantità di olive e stiamo unendo le forze per raccoglierle». Alla mattinata dedicata alla raccolta delle olive parteciperanno gli amministratori dei due Comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello, numerose associazioni che fanno parte del progetto di Libera e tutto coloro che vorranno dare il proprio aiuto. L’olio prodotto sarà donato alle famiglie in difficoltà dei due paesi. Appuntamento domenica 19 novembre, alle 9.00, davanti alla cantina Alto Belice di San Cipirello.