Il rettore torna sulla polemica dell'incursione durante una funzione religiosa nella chiesa Maria Santissima delle Grazie di Roccella. «Il parroco forse ha commesso la leggerezza di invitarmi all’altare dopo la funzione, ma non si è trattato di campagna elettorale»
Comizio durante la Messa, Micari si difende «Non ho parlato di politica, ma di un sogno»
«Non ho parlato di politica, ho solo parlato di un mio sogno, quello di rendere il campus universitario una zona completamente pedonale». così Fabrizio Micari, candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, si difende dalle polemiche e dagli attacchi in seguito al suo intervento nella Chiesa di Maria Santissima delle Grazie, dopo che il parroco lo aveva invitato ad intervenire, mentre il rettore si trovava lì insieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
«Mi trovavo li perché quella parrocchia svolge un forte impegno nel sociale – aggiunge – e insieme al sindaco eravamo passati a salutare il parroco che forse ha commesso la leggerezza di invitarmi all’altare dopo la funzione. Non ho fatto interventi politici, ho solo detto – vedendo tantissimi bambini che si preparavano per la prima comunione – quanto sia importante l’educazione e la formazione ai valori. Poi, visto che il parroco sollecitava Orlando sulle linee dei tram, ho detto che certamente nella progettazione delle prossime linee dei tram è importante che una linea passi accanto a Viale delle Scienze e sono tornato ad una mia vecchia battaglia, un mio sogno, quello di rendere il campus universitario completamente pedonale».
Micari stasera chiuderà alle 18,30 la sua campagna elettorale in piazza Antia Garibaldi, luogo dell’omicidio di Don Pino Puglisi con Matteo Richetti e il ministro per le politiche agricole Maurizio Martina. «La mia campagna finirà dove è iniziata – ha annunciato. Abbiamo portato un fiore nel luogo dov’è stato ucciso Don Pino Puglisi, saremo tutti li alle 18,30 oggi pomeriggio per qualcosa che non sarà solo la fine della campagna elettorale, ma l’inizio di una nuova stagione».