La squadra neroverde ha vinto nove gare su nove e adesso la città sogna il ritorno in Eccellenza a distanza di vent’anni: «Siamo orgogliosi di questo record, l’obiettivo è la promozione. Giornalmente sentiamo il calore dei tifosi attorno alla squadra», racconta a MeridioNews l'allenatore Christian Perricone
Promozione, il Partinicaudace suona la nona «In Italia solo altre quattro squadre come noi»
«Siamo orgogliosi di questo piccolo record. In Italia, dalla serie A alla Promozione, solo altre quattro squadre hanno fatto come noi». Il tecnico del Partinico, Christian Perricone, spiega con queste parole a MeridioNews il fantastico traguardo raggiunto dalla sua squadra con nove gare vinte in altrettanti impegni in campionato. «A inizio stagione – continua l’allenatore – l’obiettivo era di vincere il campionato, ma non potevamo aspettarci di vincerne nove su nove. Avevamo puntato a un campionato di vertice e stiamo rispettando alla grande la tabella di marcia». Per ottenere il salto di categoria, però, bisogna sbaragliare la concorrenza. Al momento le antagoniste principali sono Salemi e Castellammare, distanti quattro lunghezze in classifica: «Sicuramente queste due squadre stanno dimostrando di essere all’altezza della situazione, ma io temo molto più il Salemi del Castellammare. Sono entrambe imbattute, questo è un dato di fatto, ma il Salemi secondo me è molto più attrezzato».
A Partinico una delle particolarità della società è senza dubbio la presidenza. A capo del club c’è infatti una donna, Antonella Radicelli, aspetto questo che è quasi una rarità nel mondo del calcio: «Sicuramente è una cosa particolare – ammette il mister -. Si fida molto di me e del direttore sportivo Simonetti. Ognuno, in ogni caso, rispetta il suo ruolo». In città c’è anche un gruppo di tifosi organizzati che il tecnico vuole ringraziare particolarmente: «Con loro abbiamo un rapporto meraviglioso, li voglio ringraziare per il supporto che ci stanno dando. Ci hanno sostenuto, incitato, incoraggiato e spronato anche quando siamo passati in svantaggio per poi ribaltare il risultato».
Nell’ultima settimana, il calendario è stato stravolto: le squadre sono state alle prese con degli impegni ravvicinati con le gare in programma domenica scorsa e mercoledì 1 novembre, ma i neroverdi hanno fatto bottino pieno sia contro Città di Castellammare (0-4) che contro Casteltermini (0-3). «Abbiamo vinto le ultime due gare in trasferta – prosegue ancora Perricone – facendo sette reti e subendone zero. Abbiamo la fortuna di avere allestito una rosa pronta a queste evenienze. Nel corso delle due partite ho gestito il gruppo operando anche cambi a risultato già acquisito, per evitare di affaticare i giocatori e prevenire gli infortuni, grazie anche alla nuova regola dei cinque cambi». Domenica non si giocherà per dare spazio alle elezioni regionali, poi alla ripresa del campionato la capolista dovrà vedersela con il Vallelunga: «Il Vallelunga non è una sorpresa. Hanno preso gente di categoria superiore, ma quando si fanno delle squadre importanti non è detto che poi si riesca a vincere. Loro al momento ne sono un esempio. In ogni caso dovremo preparare la partita in modo scrupoloso».
A Partinico l’Eccellenza manca da vent’anni esatti, dunque raggiungerla sarebbe quasi un traguardo storico: «L’aria che si respira è importante. In passato qui hanno vissuto di grande calcio, anche se magari a ricordarselo sono quelli un po’ più in là con gli anni – continua il mister -. Qualcuno poteva essere un po’ scettico, ma ultimamente si sono sciolti tutti, sentiamo il calore che c’è attorno alla squadra giornalmente». Un lavoro delicato come quello dell’allenatore non lo si svolge da soli. Lo sa bene mister Perricone che vuole ringraziare il suo staff, menzionando uno per uno chi ne fa parte: «A loro va un ringraziamento particolare. Il mio staff è composto dal mio secondo Saitta, dal preparatore atletico Filippi e dal preparatore dei portieri Pollace». Dal punto di vista tecnico-tattico, invece, mister Perricone spiega così il suo modo di intendere il calcio: «Io mi adeguo sempre alla rosa che ho a disposizione. Non mi sento un integralista come Zeman. Quest’anno abbiamo puntato sul 4-2-3-1 perché è quello che si addice di più ai giocatori. Poi all’interno della gara, in base alla mia lettura, si può anche cambiare in corsa. Il gruppo è molto coeso e segue – conclude – le direttive dello staff».