È accaduto ieri mattina intorno alle 6 sull'asse viario che porta a San Piero Patti. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto hanno trovato un centinaio di persone provenienti anche da Catania e Palermo. Diciotto quelle fermate. Si indaga sull'ipotesi che il business possa essersi spostato in provincia
Patti, bloccata corsa clandestina di cavalli all’alba In una strada pubblica, identificati 14 pregiudicati
Una gara clandestina di cavalli a Patti non era mai successa prima. E quando gli automobilisti che passavano si sono imbattuti in due calessi trainati dagli equini hanno subito chiamato i carabinieri. È successo ieri mattina all’alba sull’asse viario che da Patti conduce a San Piero Patti. In contrada Belfiore, intorno alle 6, si sono dati appuntamento più di un centinaio di persone.
Quando i militari del nucleo radiomobile insieme ai colleghi della stazione di Patti e a quelli di Librizzi sono arrivati sull’importante arteria, hanno trovato l’assembramento di persone che circondavano i due calessi a cui erano ancora attaccati i cavalli. I militari dell’Arma, guidati dal capitano Marcello Pezzi, hanno bloccato e identificato 18 persone, originarie di Messina ma anche provenienti dalle province di Catania e Palermo. Tra loro anche i proprietari degli animali. Per tutti è scattata la segnalazione alla procura per maltrattamento di animali e interruzione di pubblico servizio perché, dichiarano i carabinieri, hanno occupato «illegittimamente la pubblica via, creando grave pericolo per se stessi, gli equini e naturalmente gli altri utenti della strada».
Adesso le indagini proseguono per accertare se si sia trattato di un episodio isolato o se le corse dei cavalli stiano spostandosi in provincia, vista la massiccia attività di repressione che è stata avviata dalle forze dell’ordine nelle grandi città come Messina, Catania e Palermo dove questo fenomeno è più presente. Tra le 18 persone fermate, 14 risultano avere precedenti. I controlli dei carabinieri mirano adesso a verificare il loro coinvolgimento in simili competizioni clandestine in altre province.