Secondo l'amministrazione del sindaco Angelo D'Anna, con il gestore telefonico sarebbe impossibile «avere un dialogo». Si valuta la denuncia per interruzione di pubblico servizio. La società sarebbe passata alle vie di fatto dopo varie diffide per fatture non pagate
Giarre, Telecom taglia il telefono al Comune Vicesindaco: «Ci rispondono solo con diffide»
Niente chiamate in uscita. Per i dipendenti degli uffici del Comune di Giarre, da ieri, è possibile solo ricevere telefonate. A staccare le utenze è stata Telecom Italia, intervenuta dopo una serie di diffide isolando gli uffici comunali e la sede dell’ex Tribunale che ospita la struttura del Giudice di pace.
«Da anni siamo in contenzioso con Telecom – dichiara il vicesindaco e assessore al Bilancio Salvo Vitale – ma nessuno si è mai presentato per risolvere con noi il problema». L’assessore spiega di aver cercato più volte di instaurare un confronto con la società: «Abbiamo chiesto la presenza di un loro esperto contabile per riconciliare i conti, ma hanno sempre rifiutato qualsiasi proposta di accordo», sottolinea.
Secondo Vitale alcune fatture contestate dal gestore risulterebbero, infatti, regolarmente pagate dal Comune. «Abbiamo fatto presente più volte questa situazione, ma Telecom risponde solo a colpi di diffida – continua Vitale. Adesso stiamo pensando noi ad agire nei confronti della società telefonica e stiamo valutando la possibilità di sporgere denuncia per interruzione di pubblico servizio».
Il Comune di Giarre si trova da anni in una situazione di grave crisi finanziaria, aggravata da una delibera della Corte dei Conti, intervenuta lo scorso aprile, che esclude per l’ente la possibilità di beneficiare della rimodulazione del debito da 10 a 30 anni, a causa del mancato rispetto del termine di presentazione del Piano di riequilibrio. Ma sul collegamento tra la crisi e l’insolvenza nei confronti del fornitore il vicesindaco dichiara: «Il nostro è un Comune che soffre una crisi che incombe su tanti altri Enti, la verità è che Telecom è l’unico gestore con cui non si può avere un dialogo, mentre ad esempio – prosegue Vitale – Enel Energia si è resa disponibile a dilazionare il nostro debito. Faremo il possibile per risolvere questa situazione».