Si è conclusa pochi giorni fa l'esposizione nella cittadina in provincia di Enna. La terza di richiamo internazionale dopo quelle di Capa e Tiziano. E ora si punta a ospitare Caravaggio. Intanto negli ultimi mesi duemila studenti hanno visitato il centro ed è nata anche una cooperativa giovanile
L’esempio di Troina, arte e cultura per ripartire Attorno alla mostra di Rubens fioriscono attività
Si è conclusa con oltre cinquemila visitatori, con punte di 200 presenze nei weekend, la prestigiosa rassegna d’arte su Rubens e la pittura della Controriforma. Allestita nella suggestiva cornice della Torre Capitania, una costruzione del XII secolo nel cuore del centro storico di Troina, la mostra ha consentito ai fruitori di poter ammirare due capolavori del celebre pittore fiammingo, la Madonna con bambino e Lot con la famiglia in fuga da Sodoma, esposti per la prima volta in Sicilia, insieme ad altri otto dipinti, provenienti da gallerie d’arte e collezioni private, proponendo un progetto espositivo inedito sull’età della Controriforma.
Un appuntamento con l’arte che ha permesso al piccolo centro dell’ennese di confermarsi, anche quest’anno, dopo le mostre su Capa e Tiziano, come capitale culturale della Sicilia interna. «Con questa mostra abbiamo superato gli ingressi dello scorso anno – afferma il sindaco Fabio Venezia -. Questo dato testimonia l’attenzione di un pubblico, sempre più ampio, non solo verso le opere esposte ma anche nei confronti della cultura dei piccoli borghi della Sicilia. Quello che sta accadendo a Troina è preso come riferimento anche in altre realtà, dove gli amministratori stanno iniziando a puntare sulla cultura come possibile modello di sviluppo».
Il progetto di rilancio e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale ed enogastronomico, è inteso come fattore essenziale di consapevolezza e responsabilità nei confronti del proprio territorio, che ha coinvolto anche le scuole e le attività commerciali. «La mostra ha avuto anche un riscontro importante sul fronte del turismo scolastico – prosegue il primo cittadino -. I contributi che abbiamo concesso alle scuole che hanno scelto di visitare Troina hanno permesso di far arrivare in città quasi duemila studenti, non solo siciliani ma anche da altre regioni. Inoltre – aggiunge Venezia – abbiamo previsto uno sconto sui tributi locali per i ristoratori che hanno inserito nei menù i prodotti tipici del nostro territorio. Questa scelta ha creato un indotto economico sul versante della ricettività e della ristorazione».
Gli approfondimenti sulle opere esposte, la mostra Libri a Troina nell’età della Controriforma, l’esposizione di una preziosa carrozza dell’Ottocento, appartenuta alla famiglia Miraponte, concessa in comodato d’uso gratuito al Comune, la personale dell’artista troinese Igor Castellano e l’esibizione, nella serata conclusiva, del compositore Sebastiano Occhino, sono solo alcune delle iniziative che hanno affiancato l’evento espositivo. «Grazie a questo grande progetto – continua Venezia – è nata anche una cooperativa che si occupa della gestione dei servizi culturali e, nei mesi scorsi, alcuni giovani hanno acquistato un immobile nel centro storico per aprire un’attività di ristorazione».
Il primo cittadino illustra anche i costi sostenuti dal Comune. «Complessivamente abbiamo speso meno di 60mila euro, recuperando circa 18mila euro dalle sponsorizzazioni e 20mila euro attraverso i biglietti e i cataloghi. Questa operazione culturale che ha avuto una ricaduta sul territorio sia di immagine che economica, di diverse centinaia di migliaia di euro, è stata realizzata con un costo netto di circa 20mila euro. Ci chiamano da tante parti della Sicilia e oltre per capire come riusciamo a realizzare queste operazioni a queste cifre».
Il rigore scientifico è stato associato a una notevole capacità divulgativa, molto apprezzata dai visitatori, grazie anche a un comitato scientifico che gratuitamente ha curato i diversi aspetti della mostra, dal catalogo agli allestimenti, seguiti anche da restauri di carattere scientifico. «L’evento ha avuto anche un valore educativo», spiega Paolo Giansiracusa, ordinario di storia dell’arte all’accademia delle belle arti di Catania e curatore scientifico della mostra. «Troina e il territorio circostante da qualche anno cominciano a parlare un linguaggio diverso – prosegue il docente -. Si parla di pittura, scultura, toni cromatici e tutto ciò accade non solo guardando le opere ma anche attraverso le attività di workshop. Queste iniziative hanno un obiettivo immediato: la difesa del nostro patrimonio. Arte, storia e documenti del passato non possono essere tutelati se non sono conosciuti. È un affinamento del gusto che non si può commisurare. Io e il sindaco – conclude Giansiracusa – siamo già sguinzagliati per il mondo per cercare opere di Caravaggio da portare a Troina. La strada è tutta in salita però la caparbietà è tanta e l’impegno è quotidiano».