Agrigento, la scia di sangue nella famiglia Azzarello Sia padre che cugino già processati per due omicidi

Due fatti di sangue che hanno riguardato i propri familiari e il timore che quanto accaduto ieri in contrada Burrainiti possa in qualche modo avere un legame con il passato. È questa una delle piste seguite dagli inquirenti nel tentativo di risalire alla persona che ieri ha sparato tre colpi di pistola uccidendo il 40enne di Palma di Montechiaro Salvatore Azzarellotrovato morto a bordo di un trattore in mezzo alle campagne

L’uomo è figlio di Giuseppe Azzarello, 68enne, che nel 2009 era stato condannato a 16 anni di reclusione perché ritenuto l’autore dell’omicidio di Alfonso Morgana, 65enne ucciso nel 2005 con un colpo di pistola, in seguito a screzi di natura familiare (la vittima che era cugino della moglie). L’uomo, il giorno del delitto, aveva ricevuto la visita di Morgana che – in stato di esagitazione – gli aveva rivolto ingiurie e accuse in merito al modo in cui trattava la coniuge. Poi la lite era finita in strada dove i due uomini fecero ricorso alle armi, con Morgana che aveva avuto la peggio. 

I giudici in primo e secondo grado decisero per la colpevolezza di Azzarello, ma la Cassazione annullò la sentenza dispondendo un nuovo processo d’appello, in cui ad Azzarello è stata riconosciuta la legittima difesa e dunque l’assoluzione. Il lungo iter giudiziario vide Salvatore Azzarello indagato per favoreggiamento – in seguito a un dialogo in carcere tra l’uomo e il padre in merito al possesso di un’arma – ma l’accusa non portò mai mai a un processo.

Nove anni più tardi, un altro omicidio ha interessato la famiglia Azzarello. Stavolta a sparare è stato Angelo Azzarello, cugino della vittima di ieri. All’epoca dei fatti 24enne, uccise la fidanzata Alina Condurache, 20enne residente di Naro, che aveva deciso di lasciarlo. Per quel delitto, Angello Azzarello è stato condannato – la sentenza d’appello è arrivata a fine giugno – a 17 anni.

In queste ore, gli investigatori – coordinati dalla sostituta procuratrice di Agrigento Simona Faga – stanno cercando di capire se il delitto di ieri c’entri qualcosa con tutto ciò o se invece si sia trattato dell’ennesimo episodio violento riguardante la famiglia palmese.


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