Il suo nome circolava da diversi giorni e oggi è arrivata l'investitura, come racconta il diretto interessato, «Ero nel mio studio quando mi hanno detto che mi aveva scelto». Un nome tecnico che strizza l'occhio al movimento di Sicilia futura ma che lascia scontento il deputato regionale dei Centristi per la Sicilia
Parla Giorgianni, nuovo assessore alla Infrastrutture «Realizzato un sogno». Forzese si smarca da Bianco
Era il tassello che mancava alla giunta del sindaco Enzo Bianco. Un vuoto istituzionale durato quasi due mesi, cioè da quando Luigi Bosco si è spostato dai piedi dell’Etna a quelli del monte Pellegrino. Dalla corte dell’ex ministro degli Interni a quella di Rosario Crocetta, presidente della Regione. Al posto dell’ingegnere etneo oggi è arrivato Michele Giorgianni, avvocato quarantaduenne ex presidente della Multiservizi. Tre anni passati a guidare la partecipata di palazzo degli Elefanti, dal 2013 al 2016. Poi un anno di sosta e adesso il nuovo incarico, che arriva a pochi mesi dalle amministrative catanesi del 2018. «Ero dentro il mio studio a lavorare quando mi è stato detto che il sindaco aveva intenzione di fare la nomina», racconta a MeridioNews il nuovo assessore con deleghe a Infrastrutture, servizi cimiteriali, protezione civile, risparmio energetico e Catania città sicura.
Si avvera un sogno che avevo da ragazzo. Ascolterò i dirigenti senza presunzione
Il suo nome circolava ormai da diversi giorni nei corridoi del palazzo di città e le quotazioni sull’incarico si sono ulterioramente abbassate dopo il rifiuto di Carmelo Sofia. Consigliere comunale indicato in un primo momento come successore di Bosco, salvo poi mettersi da parte, ufficialmente per motivi di lavoro, dando qundi il via libera a Giorgianni. «Sono rimasto piacevolmente colpito di potere fare una cosa che sognavo di fare fin da quando ero ragazzino. Da parte mia non mancheranno le energie, il tempo, la voglia e l’entusiasmo. Pur sapendo che non sarà semplice», commenta il neoassessore. Le sfide per lui non mancheranno e sembra averne piena consapevolezza: «Il mio non è un ingresso in giunta mentre si vince 5-0», spiega utilizzando un paragone calcistico. «Chi mi ha preceduto – continua riferendosi all’ex assessore Bosco – ha avuto la capacità di reperire una notevole quantità di risorse. Gli investimenti su Catania ammontano a circa due miliardi di euro e molte opere sono già in fase di programmazione».
«È logico che il lavoro del mio assessorato è a lungo respiro e intende cambiare volto a questa città rendendola più moderna ed efficente», spiega Giorgianni. Che sembra volere interpretare il nuovo incarico con spirito da traghettatore, almeno in riferimento agli obiettivi da raggiungere: «Oggi tocca a me pedalare ma a finire la gara saranno altri». Ma quali saranno i primi passi del nuovo assessore? «La prima cosa che farò è proseguire il lavoro e ascoltare i dirigenti. Se c’è qualcosa da correggere e invertire non mancherà il mio impegno ma senza presunzione. La vera sfida è comunque quella di continuare, considerando che chi c’era prima di me lo ha fatto con ancora meno risorse. Capisco che la gente vuole avere tutto oggi e subito ma noi dobbiamo avere la consapevolezza e la pazienza di cambiare realmente le nostri sorti».
Ad accogliere di buon grado il nome dell’ex presidente di Multiservizi è stato il movimento politico di Sicilia Futura. Compagine centrista dell’ex ministro delle Comunicazioni Totò Cardinale, che in provincia di Catania si identifica con i volti del deputato regionale Nicola D’Agostino e con quello di Nico Torrisi, amministratore delegato della Società aeroporto Catania. Già nel recente passato Bianco aveva scelto di puntare su Giorgianni indicandolo come presidente di Pubbliservizi, partecipata dell’ormai ex provincia di Catania passata sotto le direttive della Città metropolitana etnea. L’avvocato però aveva rifiutato l’incarico per un paventato rischio di conferibilità dello stesso.
Tassativo dare anche una lettura politica al completamento dello scacchiere della giunta Bianco. Con la nomina di Giorgianni si rafforza sempre più anche in ottica Catania 2018 il patto tra Partito democratico e Sicilia futura. A smarcarsi sembrano invece essere i Centristi per la Sicilia, capitanati ai piedi dell’Etna da Marco Forzese. Il deputato regionale, ex Mpa, Udc, Megafono e Democratici e riformisti non ha digerito l’incarico dato dal primo cittadino a Giorgianni, rendendolo noto in un comunicato: «È evidente che sul nome del prossimo candidato a sindaco della città etnea ci guarderemo attorno. Enzo Bianco va per la sua strada e noi per la nostra».